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Moody's: "In Italia la crescita resterà debole"

14 novembre 2019 | 12.31
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L'agenzia di rating: "Dal reddito di cittadinanza risultati deludenti"

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In Italia - che registra una "economia stagnante dal secondo trimestre 2018" - "la crescita rimarrà bassa e significativamente più debole rispetto alla maggior parte degli altri paesi dell'area dell'euro" con "un magro +0,2% quest'anno, seguito da un tiepido +0,5% nel 2020 e dal +0,7% nel 2021". E' la stima dell'agenzia Moody's nel Global Macro Outlook 2020-21 appena diffuso, in cui si evidenzia come a sostenere la ripresa "per quanto lenta" della nostra economia sarà "un ambiente politico più stabile, il mantenimento della dinamica positiva nell'area dell'euro e un un mix di politiche monetarie e fiscali di sostegno".

Moody's segnala l'aumento del costo del finanziamento del debito pubblico e dell'incertezza politica durante il governo Lega-M5S mentre ora "una riduzione dell'incertezza politica e condizioni di finanziamento più favorevoli dovrebbero aiutare l'attività economica". L'agenzia ha comunque toni critici verso il Reddito di Cittadinanza, sottolineando come l'iniziativa "fiore all'occhiello del Movimento Cinque Stelle, contribuirà meno del previsto alla crescita dei consumi" dal momento che il numero di assegni erogati e il loro importo "sono stati inferiori alle aspettative iniziali".

A caratterizzare lo scenario, una domanda interna che "rimane debole, ad eccezione degli investimenti, aumentati del 2,4% nella prima metà del 2019" anche se "la crescita costante dell'occupazione fornirà sostegno ai consumo delle famiglie".

Sempre secondo Moody's "la crescita globale rimarrà debole nei prossimi due anni" ma "non prevediamo che l'economia mondiale entrerà in una recessione nel 2020 o nel 2021". L'agenzia evidenzia comunque come "l'attuale contesto è caratterizzato da una crescita strutturalmente bassa, bassa inflazione e spazio fiscale limitato, il che rende l'economia globale più vulnerabile agli sviluppi negativi".

Moody's mantiene le sue previsioni "sostanzialmente invariate" con i paesi del G-20 in crescita del 2,6% nel 2020, lo stesso livello del 2019 mentre continuera la 'decelerazione' delle due maggiori economie, gli Stati Uniti e la Cina, fino al 2020. Per il G20 accelerazione nel 2021 a +2,8%, che saraà comunque al di sotto del livello medio negli ultimi decenni. Le economie emergenti si stabilizzeranno o addirittura accelereranno nel 2020 e nel 2021. Per Moody's al top dei rischi per l'outlook globale c'è una eventuale escalation delle controversie commerciali.

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