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Nel 2020 per i capelli è 'total look'

18 novembre 2019 | 08.14
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Lunghi o corti, bob o frangetta, taglio pieno o sfilato, colori naturali o appariscenti. Sono tante la suggestioni per la moda capelli della prossima stagione protagoniste al Pala Alpitour di Torino della decina edizione di 'On hair show & exhibition', manifestazione promossa da Cosmoprof Worldwide Bologna con il patrocinio della Città di Torino e della collaborazione dell’ente del Turismo di Torino in cui team e stilistici internazionali si alternano sul palco per mostrare ad acconciatori, operatori di salone e distributori le tendenze che influenzeranno il settore hair nel prossimo futuro e le tecniche più innovative.

Accanto ai top player dell'hair styling internazionale che dalle passerelle più prestigiose hanno portato sotto la Mole le loro creazioni, vere e proprie sculture, parola d'ordine tra gli operatori sono naturalezza, capello sano e sinergia tra acconciatore e cliente.

''Le tendenze sono molte in questo momento ma quella fondamentale, sia per la donna, sia per il parrucchiere è ritornare ad avere capelli ben fatti, sia come cura dei capelli, sia come esecuzione del lavoro, sia tecnico che vuol dire colori, sia stilistico che vuol dire taglio - sottolinea Daniele Serretti responsabile dell'omonimo gruppo - basta ai colori violenti, a tagli indesiderati, alle linee senza forma, senza tecnica, senza niente, il parrucchiere deve rifare il parrucchiere e la donna deve pretendere un bel taglio e un bel colore'

Per Giulio Ordoniselli che a Torino ha presentato Essensuals Collection 2020 di Toni&Guy, la risposta sta nella semplicità. ''Nella prossima stagione - spiega andranno i total look, cioè non più solamente taglio o colorazione ma un look insieme e dove ci sarà un taglio un po' più grafico e forte la colorazione sarà un po' più tenue, quando si oserà un po' con la colorazione il taglio cercherà un po' di più le morbidezze.

Quanto alle linee, bob lo abbiamo visto da sempre e lo vedremo sempre mentre per le frangette di solito si pensa solamente a una mentre invece la parte frontale del viso può essere contornata. Quello che conta è la sartorialità: mai come adesso il nostro lavoro deve cercare empatia con la cliente: Lei che ci dà ispirazioni continue e noi troviamo qualcosa di unico e speciale''.

Quanto al futuro dell'hair styling, Sergio Carlucci di Toni&Guy ricorda come ''non c'e' mai stata un'epoca come questa cosi ricca di possibilità, non solo sulle passerelle ma nella vita in cui vediamo una quantità molto variegata di stili, gli anni '60, '70, '80, '90, '2000, '2010 perché il concetto di bellezza individuale oramai è sdoganato, alla portata di tutti''. Una riflessione che condivide Mario Firriolo dell'onomimo salone torinese. ''Tendenze per noi oggi è tutto ciò che è portabile , è tutto cio' che piace al soggetto anche perché se quardiamo le passerelle vediamo che gli stilisti si ispirano a tutto ciò che è bello, non c'è una vera tendenza, piace il lungo, piace il corto, quindi la gonna lunga, la gonna corta e nei capelli il mood è lo stesso, l'importante e' stare bene''.

''Noi oggi - prosegue - siamo stilisti, designer ma fondamentalmente siamo i primi veri chirurghi estetici perché la prima chirurgia estetica su una donna, su un uomo la fa il parrucchiere quindi bisogna mettersi una mano sul cuore e non guardare in maniera egoistica quello che può esaltare il parrucchiere ma quello che sta bene alla cliente''.

Una tendenza che ha contagiato anche l'uomo, da tempo sempre piu' attento alla cura della persona, si tratti di cosmesi o di capelli. ''L'uomo di quest'anno - rassicura Francesco Bottone della Fashion Lab Galleri di Napoli - sarà molto più uomo, molto più pulito, più sistemato, non vanno più gli hipster, quindi i barboni, le barbe trascurate e quant'altro ma un uomo sempre più sistemato''.

E in tutto questo i tutorial e la tecnologia che peso hanno? ''I tutorial possono dare un'idea di quello che potrebbe essere il lavoro ideale per ciascuno ma il vero lavoro si fa nel salone'', osserva Bottone mentre Carlucci sottolinea: ''uno scienziato scandinavo proprio in questi giorni mi diceva che presto non avremo più le modelle ma gli ologrammi. I parrucchieri credo dureranno ancora un po' perchè la varietà, la quantità di informazioni che vanno processate da associare poi a un gusto che porta estro e personalità è qualcosa di molto naturale.

''Poi noi italiani amiamo il cambiamento, lo stile, quindi - conclude - credo che per un po' ci saremo''

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