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Ex Ilva, ArcelorMittal: "Incontro con governo costruttivo"

23 novembre 2019 | 13.38
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La multinazionale: "Avanti con le discussioni, obiettivo è raggiungere al più presto accordo per produzione sostenibile". Apertura a un nuovo piano industriale. I sindacati avvertono: "Si deve partire dall'accordo di un anno fa"

Foto Fotogramma - FOTOGRAMMA
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"L'incontro tenutosi ieri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed altri membri del Governo per discutere possibili soluzioni per gli impianti ex Ilva è stato costruttivo. Le discussioni continueranno con l'obiettivo di raggiungere al più presto un accordo per una produzione sostenibile di acciaio a Taranto". E' quanto scrive ArcelorMittal in una nota all'indomani del confronto con i rappresentanti del governo.

Sulla questione interviene Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, per il quale "dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi si deve avviare una trattativa ad armi pari, senza pregiudiziali. Si deve partire dall'accordo del 6 settembre 2018 che ha avuto il consenso del 93% dei lavoratori e che è l’unico che garantisce risanamento ambientale, tutela livelli occupazionali e continuità industriale". "L'incontro di ieri - dichiara il leader Uilm - non ha portato a nessuna novità e passi in avanti concreti. Ora ci aspettiamo che ArcelorMittal ricominci ad approvvigionare gli stabilimenti con materiali di qualità per evitare una chiusura che altrimenti sarebbe inesorabile. Devono ripartire immediatamente anche le attività di manutenzione e gli interventi di ambientalizzazione".

"È intollerabile - continua - che le multinazionali in Italia arrivano, firmano accordi e il giorno dopo li cestinano mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e settori fondamentali per il nostro Paese". "Al momento - conclude - non siamo stati ancora convocati dal governo e non conosciamo le azioni che vorrà intraprendere. Noi rimaniamo contrari a qualsiasi atto che preveda esuberi, il blocco del risanamento ambientale, la riduzione dei salari dei lavoratori e ipotetici piani di riconversione diluiti nel tempo che non avrebbero modo di essere messi in pratica".

Critico è anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale "in questi mesi (ArcelorMittal, ndr) non ha lavorato per realizzare l'accordo ma per andarsene", ma "togliere lo scudo penale gli ha dato l'alibi" per recedere dai suoi impegni. Landini sollecita quindi "un incontro con la proprietà e con il governo per capire come si esce da questa situazione. Per quello che ci riguarda deve essere chiaro che il punto da cui si parte è l'accordo che è stato firmato un anno fa. Poi se dentro a questo accordo, c'è sia il problema dell'ingresso di un soggetto pubblico o il ripristino dello scudo, che sono tutte cose che noi stiamo chiedendo, ne discuteremo".

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