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Digitale: mercato langue a 1,2% Pil, serve scossa su policy/Adnkronos

26 novembre 2019 | 16.36
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Digitale: mercato langue a 1,2% Pil, serve scossa su policy/Adnkronos

(di Andreana d'Aquino)- Il mercato italiano del digitale cresce sotto le previsioni e, senza la scossa di una policy forte di governo e del procurement pubblico, rischia di ristagnare tra l’1,2% e l’1,5% del Pil fino al 2021. "Se non si cambia passo e non succede nulla" per modificare lo scenario, "il mercato italiano del digitale continuerà a languire all'1,2% del Pil" ha sottolineato all'Adnkronos il presidente di The Innovation Group (Tig), Roberto Masiero, che oggi ha presentato a Roma il Rapporto Digital Italy 2019 'Per il Governo dell'Innovazione Digitale del Paese', nel corso della giornata di apertura di Digital Italy Summit 2019.

Insomma, il mercato italiano del digitale mostra una crescita che per il 2019 ed il 2020 stenta a superare l’1% del Pil. "C'è molto da fare", ad iniziare da una "politica di investimenti pubblici che non è stata invece attuata nell'ultimo anno" ha osservato Masiero che ha presentato lo studio nell'Aula dei Gruppi Parlamentari di Palazzo Montecitorio alla presenza, fra gli altri, della ministra per l'Innovazione, Paola Pisano, del presidente della Fondazione Astrid, Franco Bassanini, e del Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Luca Attias.

Docente di Economia Digitale al Master Data Science dell'Università Bicocca di Milano, Masiero ha rimarcato che, per dare spinta al mercato digitale italiano bisogna far crescere "la politica degli investimenti pubblici, potenziare politiche come il programma Industria 4.0 e incrementare l'efficacia di politiche di procurement della Pubblica Amministrazione". Ma non solo.

"20% imprese molto attive ma chiediamoci se Paese sa comprare innovazione"

Per Masiero bisogna inoltre chiedersi se "il nostro sistema è adeguato a comprare innovazione " visto che "le prime gare del Cloud ci saranno solo fra un anno" e se "il Codice degli appalti che è molto adatto a comprare ponti o strade sia altrettanto adatto a comprare servizi. E probabilmente non lo è". Ma il quadro non è fatto solo di ombre. Masiero ha evidenziato che lo studio rileva "un 20% di aziende che stanno già attivando la trasformazione digitale, aziende dinamiche che procedono a tutto vapore e c'è anche una Pa attiva sul fronte del digitale".

Anche se, ha chiarito l'economista, "a tutto ciò si contrappone un ventre molle composto da Pmi - e nel nostro Paese il 98% delle aziende sono Piccole e medie imprese - che sono condizionate dalla congiuntura economica e che, a fronte di un'economia ferma, tagliano subito gli investimenti sull'innovazione digitale dell'impresa".

Masiero, che nel presentare il Report ha sottolineato anche il 'dilemma del mercato' digitale italiano diviso fra stime più ottimistiche e stime di crescita più pessimistiche, ha evidenziato quindi come l'orizzonte del 5G sia "una grande opportunità di sviluppo" così come "il mercato dei bisogni che conta 163 miliardi di euro di spesa in welfare delle famiglie italiane". Quindi, ha continuato il numero uno di The Innovation Group, "il welfare è la grande area in cui le imprese possono investire ed è una grande area di opportunità per lo sviluppo di un nuovo sistema di welfare fondato sullo sviluppo di imprese sociali a partenariato pubblico-privato".

Dal mercato ai trend economici, nel report anche i risultati del roadshow

Il Rapporto "Per il Governo dell’Innovazione Digitale nel Paese", pubblicato da Maggioli Editore, rappresenta la sintesi di un percorso annuale di ricerca e di incontri che ha attraversato alcuni dei più fertili 'Territori dell’Innovazione' del nostro Paese. Duplice l'obiettivo dello studio presentato oggi da Masiero: fornire un quadro complessivo di alcune tra le più interessanti esperienze di innovazione digitale che si sono sviluppate nel mondo delle Imprese, nella Pubblica Amministrazione e nel Terzo settore, e fornire anche una serie di contributi, di idee e di proposte per accelerare il percorso dell’innovazione digitale del nostro Paese.

In particolare, il rapporto si suddivide in tre parti: la prima si focalizza sullo scenario del mercato digitale italiano in relazione ai principali trend economici; la seconda contiene una serie di contributi, materiali e proposte per accelerare l’innovazione di Imprese, Pubblica Amministrazione e Terzo settore; la terza contiene una selezione degli interventi registrati nel corso del roadshow che ha portato nell’ultimo anno a realizzare versioni locali del Digitali Summit in quattro regioni italiane quali Campania, Emilia Romagna, Lazio e Liguria. Durante la prima giornata del summit, che si snoda fino al 28 novembre al Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi, arrivano i risultati del progetto "La Macchina Algoritmica", contenuti nel report, che rappresenta il primo tentativo di far uscire la ricerca da una dimensione puramente interna al mondo Ict.

Il progetto, coordinato dal Data Scientist Andrea Sassanelli in collaborazione con il Gruppo di lavoro di The Innovation Group, mira a costruire una "macchina algoritmica", ovvero a sviluppare una soluzione informatica basata su tecniche di Machine Learning in grado di immagazzinare, analizzare, correlare e presentare i risultati relativi ai dati settoriali del mercato digitale italiano e di prevedere i trend del mercato a 3-5 anni, nonché di identificare le potenziali correlazioni tra i trend del mercato digitale e dei suoi principali segmenti in relazione al Pil e ad altri dataset, quali quelli relativi agli investimenti, ai brevetti e alla digitalizzazione delle imprese.

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