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Lavoro: come gestire imprese sequestrate a mafia, convegno Cgil a Vittoria

27 novembre 2019 | 09.52
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Su iniziativa dalla Cgil di Ragusa, di Banca etica 'Sicilia Sud Est' e Libera, nella suggestiva sala delle capriate di via principe Umberto a Vittoria, si è svolto il convegno nazionale dal teme: 'Aziende sequestrate alla mafia, quale futuro per il lavoro'. Emblematica è stata la scelta del grosso centro ibleo, dove nel luglio corso, anche il locale commissariato di polizia era stato sequestrato perché appartenente per metà ad noto esponente della malavita di Gela.

Dopo i saluti istituzionali, i lavori sono stati introdotti dal segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo. Tra i relatori, sono intervenuti Luciano Silvestri, responsabile nazionale di Cgil Legalità e Sicurezza, Luciano Modica, amministratore di aziende sequestrate e Camillo De Berardinis di Cooperazione Finanza Impresa.

“Abbiamo addosso -ha detto Silvestri- una responsabilità e cioè quella di sostenere l’azione innanzitutto degli amministratori che hanno preso in carico dal tribunale quando arriva il sequestro di prevenzione di quella o questa azienda e come promotori di una costruzione in alternativa a quel sodalizio mafioso che ha controllato quel territorio, un altro sodalizio di legalità. Cioè noi dobbiamo costruire reti che -ha aggiunto- consentano all’impresa sequestrata di consolidare e ritrovare una via di rapporti stretti di clienti, di fornitori che vogliano con noi scommettere su una prospettiva come questa”.

Luciano Modica, amministratore di aziende sequestrate, si è soffermato sulle difficoltà incontrate sul campo: “ho trovato -ha detto- grosse difficoltà a gestire le aziende sequestrate alla mafia perché spesso si tratta di aziende che sono in regime di assoluta illegalità, mi sono trovato con strutture non a norma è la normativa antimafia mi consente di regolarizzare queste strutture ma ho trovato una interlocuzione con gli uffici locali sostanzialmente inesistente “.

Per Camillo De Berardinis di Cooperazione Finanza Impresa “ricostruire la legalità ripartendo dal lavoro è la risposta migliore che si può dare in un territorio dove ci sono infiltrazioni mafiose perché non solo salvaguarda l’occupazione e fa ripartire un’impresa ma contribuisce a ricreare un tessuto economico sano dove sono rispettate tutte le regole elementari che normalmente le imprese rispettano”.

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