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Bollo auto, cosa cambia nel 2020

03 dicembre 2019 | 17.56
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(Fotogramma)
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Bollo auto, si cambia. I numerosi correttivi al decreto fiscale collegato alla manovra di fine anno – approvati dalla Commissione Finanze della Camera – prevedono sostanziose novità nell’ambito del settore automobilistico e non solo (ad esempio, la cancellazione della sanzione di 30 euro – più il 4% del valore della transazione – per il commerciante non munito di Pos).

Oltre alla riforma dell’rc auto (con la possibilità, in famiglia, di pagare il premio più basso), come evidenzia laleggepertutti.it, è prevista un’importantissima novità in materia di bollo auto. Cambiano, in buona sostanza, le modalità di pagamento. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2020, tutti i versamenti dell’imposta sull’automobile dovranno avvenire sul circuito PagoPA.

In realtà – come spiega Il Sole 24 Ore – "nella maggior parte dei casi era già così da quest’anno e ora si chiude il canale che le agenzie di pratiche auto conservavano tuttora per i pagamenti su veicoli intestati a residenti in altre regioni, inizialmente esclusi da PagoPA. Ora che in questo circuito sono stati integrati i pagamenti di questo tipo, non c’è più ragione di mantenere il canale alternativo".

Sempre in manovra sono contenute delle nuove norme per contrastare l’evasione del bollo auto. Le nuove norme consentono l’incrocio delle banche dati Aci-Pra – che contengono tutti i dati dei veicoli – con quelle delle Regioni – che applicano le tasse automobilistiche dovute dai possessori degli automezzi -. Sono state finora informazioni distinte, nessuno aveva pensato a metterle insieme e farle interagire tra loro. In questo modo, si potranno integrare i dati contenuti nei rispettivi archivi, attualmente distinti e non comunicanti, ma che presto non saranno più separati, così da verificare facilmente chi ha pagato il bollo auto e chi invece no.

Le targhe automobilistiche passeranno direttamente sotto il controllo del Fisco. La banca dati dell’Agenzia delle Entrate si arricchisce dei dati presenti nel Pra, Pubblico registro automobilistico. L’emendamento di Carla Ruocco (M5S) e Gian Mario Fragomeli (Pd), approvato in commissione finanze, sul decreto fiscale 124/19 nel fine settimana, per contrastare l’evasione delle tasse automobilistiche, consente di acquisire i dati delle tasse automobilistiche al Pra "per assolvere transitoriamente alla funzione di integrazione e coordinamento dei relativi archivi". I dati saranno resi disponibili all’Agenzia delle Entrate e alle regioni e province. Questi enti gestiranno le banche dati in comune con un disciplinare con il Pubblico registro automobilistico.

Sempre dal 1° gennaio 2020, addio al certificato di proprietà auto. Tutte le informazioni sul veicolo saranno contenute nel documento unico di circolazione che sarà dematerializzato. È questo il nuovo nome della carta di circolazione. La riforma, varata nel 2017, con il decreto legislativo n. 98/17, ha già subìto diversi rinvii, l’ultimo dei quali attraverso la legge di bilancio dell’anno scorso (legge n. 145/2018) che lo ha spostato appunto ad inizio dell’anno prossimo.

Come a tutti noto, peraltro, è saltata la riforma che voleva l’abolizione del Pra. La retromarcia è legata anche all’esigenza di salvare il Gran Premio d’Italia anche con gli incassi del Pra. Ora, sottolinea la leggepertutti.it, gli emendamenti al decreto fiscale riportano all’Aci (che gestisce il registro) tutti i dati sul pagamento del bollo, rendendo più difficili per il futuro ulteriori blitz abolitivi. Peraltro, l’emendamento lascia in piedi gli archivi regionali, prevedendo un futuro disciplinare di cooperazione tra le varie banche dati, che tante prove di mancato coordinamento hanno dato in questi vent’anni di bollo gestito dalle Regioni.

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