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Pirelli, Calendario 2020 'in cerca di Giulietta'

03 dicembre 2019 | 19.12
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Presentato a Verona, Paolo Roversi primo fotografo italiano a firmare 'The Cal'

Il ceo Pirelli Marco Tronchetti Provera alla presentazione del Calendario 2020 a Verona con l’attrice Whoopi Goldberg che ha presentato la serata e il fotografo Paolo Roversi (all’estrema destra)
Il ceo Pirelli Marco Tronchetti Provera alla presentazione del Calendario 2020 a Verona con l’attrice Whoopi Goldberg che ha presentato la serata e il fotografo Paolo Roversi (all’estrema destra)

Tra Verona e Parigi cercando Giulietta, l’eroina del dramma di Shakespeare, Il cui tragico amore per Romeo spinge ancora migliaia di turisti sotto il suo balcone nella città che le diede i natali. A lei è ispirato il calendario Pirelli 2020, ‘Looking for Juliet’ realizzato da Paolo Roversi, il primo fotografo italiano a firmare ‘The Cal’ (Fotogallery).

Presentato oggi al teatro filarmonico di Verona, il Calendario Pirelli “va alla ricerca della Giulietta che esiste in ogni donna”, spiega Roversi, che per gli scatti si è avvalso di una serie di modelle, star del cinema e della musica riprese tra Verona e Parigi, la città dove egli vive da oltre quarant’anni.

Le protagoniste della 47esima edizione di The Cal sono Claire Foy, Mia Goth, Chris Lee, India Moore, Rosalia, Stella Roversi, Yara Shaidi, Kristen Stewart ed Emma Watson. Oltre al tradizionale calendario, Roversi ha realizzato anche un cortometraggio di 18 minuti in cui interpreta se stesso nel ruolo di un regista impegnato in una serie di audizioni per scoprire la Giulietta ideale, dove le candidate prestano il proprio i volti alle varie anime del personaggio shakespeariano, riproducendone le emozioni con il proprio talento artistico.

Il racconto si svolge in due fasi. Nella prima le protagoniste sono ritratte al loro arrivo sul set, senza trucco ne abiti di scena. Vengono riprese mentre dialogano con Roversi del progetto per il quale sperano di essere scelte: raccontano le proprie esperienze e la loro idea di Giulietta aprendosi così a un racconto intimista e personale. Nella seconda parte invece vestono i costumi disegnati per trasformarle nelle interpreti del dramma shakespeariano. L’effetto è quello di una storia dove realtà e finzione si confondono e i confini, come alcune immagini, perdono nitidezza.

“Ero alla ricerca di un’anima pura, colma di innocenza, forza, bellezza, tenerezza e coraggio. Ne ho trovato barlumi negli occhi, nei gesti e nelle parole di Emma e Yara, India e Mia. Nei sorrisi e nelle lacrime di Kristen e Claire. Nelle voci e nei canti di Chris e Rosalia e in Stella, l’innocenza. Perché c’è una Giulietta in ogni donna e non smetterò mai di cercarla”, conclude Roversi.

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