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Artigiano in Fiera

3000 artigiani alla ribalta nazionale

09 dicembre 2019 | 08.15
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3000 artigiani alla ribalta nazionale

Tremila artigiani alla ribalta nazionale approdano ad Artigiano in Fiera per incontrare il loro pubblico e per commerciare, ma non solo: gli scambi di opinioni e di valori che avvengono in fiera rappresentano per molti artigiani un vero e proprio momento di confronto strategico, dal quale trarre insegnamenti, spunti e idee da valutare e da mettere in applicazione durante l’anno.

Michelangelo D’Arienzo, LeatherTrend, Solofra (AV): da 23 anni le confezioni in pelle D’Arienzo Leathertrend di Solofra sono ad Artigiano in Fiera. Michelangelo commenta “Per noi Artigiano in Fiera è la fiera più importante dell’anno, è quella che ci porta più stimoli e più soddisfazioni perché ci permette di effettuare un confronto diretto con un pubblico italiano ed internazionale esigente e preparato”. Michelangelo e la sua squadra non si appoggiano su stylist o direttori creativi perché non servono: loro hanno imparato a leggere, ad interpretare le aspettative e i sogni delle persone che incontrano in fiera e sono in grado di creare e di realizzare in autonomia i capi che più incontra il loro gusto. Michelangelo disegna le linee, la modellista trasferisce le idee in sagome che diventano pièces poi interi capi nelle mani dei sarti. Durante Artigiano in Fiera poi, il team è perfino in grado di realizzare capi su misura, in giornata.

Michelangelo commenta: “La figura dell’artigiano a mio parere è a metà tra un inventore, un creativo ed un imprenditore perché allo stesso tempo fa business, cerca di far coincidere idee, mercato e ricerca del prodotto migliore. Noi siamo un’azienda con 8-10 dipendenti, siamo un’azienda artigianale e siamo orgogliosi di ciò che confezioniamo, giorno dopo giorno, con pazienza”.

Lili Hu, Via Firenze e Barone, Firenze. La qualità del prodotto è più importante del marketing: “Ho 30 anni, 3 figli piccoli, vivo in Italia in Toscana da quando ho 11 anni; mentre andavo a scuola e mentre studiavo guardavo i miei genitori fabbricare borse, così osservandoli ho imparato anche io e mi sono innamorata di quel settore.”

Lili poi ha sposato un ragazzo anche lui appassionato di artigianato di moda, specializzato nella confezione cappelli e sciarpe. Nel 2014 decidono di aprire un piccolo laboratorio per cucire le pelli e fare borse tutte loro, con due persone affittando le macchine per iniziare a lavorare, partendo dal nulla. “Per noi è più importante che il prodotto sia fatto bene e sia di qualità, che dare visibilità al brand. La qualità è il cuore del nostro lavoro”. Lili preferisce fare poche linee ma di alta qualità, perché è più importante conquistare il consumatore finale e ribadisce “È il prodotto che è importante, perché quando è di buona fattura, con un pellame pregiato, diventa già un marchio, di suo”. Difatti Lili preferisce non spendere soldi in marketing e promozione ma investire sulla qualità del prodotto, adoperando materiali pregiati e finiture curate: il prodotto deve parlare da solo.

Anche Lili trova da Artigiano in Fiera un’occasione unica per confrontarsi con il suo mercato: “Noi raccogliamo le idee del cliente, spesso chiediamo direttamente a lui; io normalmente lascio in mano la borsa a un’acquirente e gli chiedo di trovare dei difetti, in modo così da riprendermi la borsa e creare un’altra versione che risolva le problematicità segnalate da lui: è questo che ci aiuta a crescere. Tutti noi sappiamo fare, abbiamo mille idee, ma ognuno di noi è diverso e chiedere direttamente o ai nostri ragazzi o direttamente al consumatore finale secondo me è la miglior soluzione; così noi raccogliamo le informazioni.”

Arteinolivo di Michele & Pasquale Condò. La famiglia Condo conduce da 50 anni un’industria boschiva di solo legno di ulivo. L’impresa è nota a livello regionale per la confezione di pavimenti e legno destinato all’arredo, ramo tutt’ora in attività e molto fiorente. L’amore e la passione per il legno guidano da tre generazioni la famiglia Condò che si occupa della sua trasformazione e dagli anni 70 della lavorazione del legno di olivo 100% italiano.

Dal 1975, il figlio Michele Condò si specializza nella lavorazione del parquet e nella creazione di oggettistica scegliendo come materia prima il legno di olivo. Amplia così l’attività dell’azienda creata dal padre trasformandola in segheria e falegnameria, inserendola nel settore dell’artigianato. Tra gli articoli più venduti oltre ai taglieri, gli orologi in legno d’ulivo sagomato ed ingranaggi realizzati con innovative tecnologie giapponesi. Il 90% della produzione è venduta all’ estero in Russia, Korea, Giappone, Stati Uniti Taiwan e Nord Europa. I maggiori canali di vendita sono proprio le fiere internazionali e quelle milanesi: Artigiano in Fiera e Homi.

Pasticceria dell’Etna di Angelo Coco. A Zafferana d'Etnea, un piccolo comune del catanese, il giovanissimo ventitreenne Angelo Coco, una volta terminati gli studi, decide di seguire la sua innata passione e predisposizione per la pasticceria con l'ambizioso progetto di aprire un laboratorio. Da qui nasce l'idea geniale di produrre un dolce realizzato senza conservanti con le migliori materie prime locali. Dall’unione di mandorle e nocciole del territorio, pregiato cioccolato e pistacchio di Sicilia nasce la dolcezza del delizioso croccantino che prende il nome di Voglie di Thè.

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