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Pensioni, presidente Inps: "Ecco la ricetta per uscire da Quota 100"

27 dicembre 2019 | 08.47
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(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Dopo Quota 100 un sistema pensionistico basato sulla gravosità dei lavori "superando le età di pensionamento uguali per tutti". E' il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, in una intervista al 'Messaggero' a indicare la via di una uscita anticipata flessibile per le pensioni del futuro. "Si potrebbe pensare - spiega - ad un sistema di coefficienti che tengano conto appunto della gravosità del lavoro. Sarebbe un modo per prevedere un’età di uscita dal lavoro per ogni categoria, in maniera flessibile. Il minatore avrà un indice di gravosità più alto e quindi potrà uscire prima. Certo ci dovrà essere un’età minima, la stabilirà il legislatore".

Tridico sottolinea che "quota 100 è stata una misura sperimentale. Abolirla, dopo solo un anno, sarebbe stato inopportuno, con la frustrazione di legittime aspettative". "Allo scadere naturale - afferma - si può pensare a una revisione complessiva del sistema che abbia l’ambizione di essere strutturale, fermo restando che Quota 100 in sé costituisce già uno scivolo temporaneo per ammorbidire lo scalone per molti che non sono coinvolti dalle altre forme di anticipazione, dopo la riforma del 2011".

Quanto all'importo dell'assegno, secondo Tridico si potrebbe pensare "ad una correzione di una norma che reputo ingiusta, cioè l’incremento dell’aspettativa di vita con effetti sui requisiti di pensionamento per tutti, anche su chi è già vicino alla pensione".

"Si dovrebbero neutralizzare - prosegue il presidente dell'Inps - gli effetti degli incrementi sull’età di pensionamento, da una determinata età in poi, ad esempio da 60 anni: in modo che l’aumento dell’aspettativa di vita sia bloccato per le singole coorti di lavoratori. Per ogni anno di nascita una certa aspettativa, che poi non cresce più. Così si dà certezza".

Certo "stiamo parlando di una riforma strutturale che non sarà a costo zero. Però - spiega - si potranno usare intanto le risorse non spese per Quota 100. Secondo nostre stime, comunque prudenti, nel 2019 avanzano circa 1,6 miliardi di cui solo 1,1 sono stati conteggiati nel decreto “salva conti” di luglio. Nel 2020 potremo avere 2,5 miliardi".

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