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Busta paga più pesante, ecco le cifre

17 gennaio 2020 | 17.14
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Da 1.200 a 192 euro all'anno per 16 milioni di lavoratori: la proposta del ministro dell'Economia

Immagine d'archivio (IPA/FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (IPA/FOTOGRAMMA)

Busta paga più pesante da luglio per 16 milioni di lavoratori con redditi tra gli 8mila-40mila euro, 4,3 milioni in più rispetto alla platea del bonus Renzi, con miglioramenti da 1.200 euro a 192 euro annui, da 100 euro a 16 euro mensili. La proposta del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri incassa il via libera dei sindacati e punta dritta al traguardo con la stesura del provvedimento entro fine mese. Partirà poi la fase 2, quella della più ampia riforma fiscale, per sciogliere il nodo degli incapienti.

E' "un segnale importante e concreto a sostegno del lavoro e della crescita nel Paese" è il commento del titolare di via XX settembre dopo l'incontro a Palazzo Chigi, insieme al premier Giuseppe Conte, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il viceministro al Mef Laura Castelli, con i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. "Il primo passo verso una riforma complessiva del fisco ed in particolare dell'Irpef" sottolinea Conte, preannunciando l'intenzione del governo "di coinvolgere anche i pensionati nella riduzione dell'Irpef".

La misura partirà dal primo luglio e consentirà di aumentare fino "a 100 euro lo stipendio netto", estendendo la platea del bonus Renzi "a più di 4 milioni di lavoratori" spiega Gualtieri, che prima ha incontrato da solo i sindacati a livello informale e poi nel format ufficiale con il premier. C'è "un'ampia convergenza sulle modalità di questo primo intervento importante a sostegno dei redditi da lavoro dipendente" dice, insistendo sul "consenso sia nella maggioranza, sia nei sindacati".

Calendario alla mano, "la preparazione sarà più rapida possibile" per chiudere il provvedimento sul cuneo entro fine mese. Partiranno poi nelle prossime settimane i tavoli tecnici per la più ampia riforma fiscale, con l'obiettivo di una legge delega ad aprile. "E' un primo passo", insiste Gualtieri, "non pensiamo con questo di aver risolto tutti i problemi" perché "ci sono tanti altri temi da affrontare" ma "siamo nella direzione giusta".

Soddisfatti i sindacati, anche se resta la nota dolente degli incapienti. “Misure in favore degli incapienti e contrasto alla stagnazione salariale sono priorità mie e di tutto il Governo" assicura il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. "Sono soddisfatto, è una giornata importante. Dopo tanti anni c'è un provvedimento che aumenta il salario netto di gran parte dei lavoratori dipendenti" afferma il leader della Cgil Landini. "E' un primo risultato perché ovviamente nessuno diventa ricco in questa situazione dal momento che i salari del nostro Paese restano bassi, ma la strada è quella giusta".

"Non è una risposta che potrà soddisfare tutti ma è un primo passo importante e lo sottolineo perché abbiano portato milioni di lavoratori in piazza per arrivare a questo risultato, in oltre 1 anno di mobilitazione. Ancora una volta però restano fuori gli incapienti" incalza il segretario generale Cisl Furlan. "Siamo partiti con il piede giusto: si allarga la platea, si mantiene il bonus, si introduce il ragionamento sulle detrazioni" commenta il leader Uil Barbagallo.

Nel dettaglio il mix rafforzamento bonus-detrazioni si traduce in un vantaggio in busta paga da 1.200 euro annui (100 euro al mese, ovvero gli 80 euro del bonus Renzi, più 20 euro aggiuntivi) per i redditi dagli 8.200 euro fino ai 28.000. Da questa soglia in poi la proposta Gualtieri applicherebbe un décalage: per i redditi fino a 29mila il beneficio scalerebbe a 1.166 annuo (+97euro mese); arriverebbe a 1.131 euro l'anno (94 euro mese) per la fascia 29mila-30mila e passerebbe a 1.097 (91 euro mese) per i redditi fino a 31mila euro annui per scendere a 1.063 euro (88,5 euro mese) per i redditi fino a 31mila e a 1.029 (85,7 euro mese) fino a 32mila.

A partire dai 34mila euro il taglio del cuneo si tradurrà in un beneficio sotto i mille euro annui. E infatti: i lavoratori con redditi di 34mila euro percepirebbero 994 euro (83 euro mese), 960 euro (80 euro) quelli con 35 mila euro di reddito; 768 euro (64 euro mese) fino a 36mila euro di reddito annuo; 576 (48 euro mese) per i lavoratori con un reddito lordo di 37mila euro annuo; 384 euro (32 euro mese) per i redditi fino a 38mila; 192 (16 euro mese) per quelli fino a 39mila euro fino ad arrivare a impatto zero per i redditi di 40mila euro annui.

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