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Davos: Philip Morris, ruolo alternativa importante per risolvere problema fumo

22 gennaio 2020 | 11.39
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Davos: Philip Morris, ruolo alternativa importante per risolvere problema fumo

Sebbene la scelta migliore sia smettere di fare uso di prodotti contenenti nicotina, oltre a non iniziare da tutto, la realtà è che ci sono milioni di fumatori adulti che, in assenza di un'alternativa valida, continueranno a fumare. Oggi la scienza e la tecnologia hanno reso possibile la creazione di queste alternative e queste persone, uomini e le donne, hanno il diritto di potervi accedere. Negando loro l'accesso a tali prodotti, la cui validità si fonda su solide basi scientifiche, queste persone continuano a fumare. Philip Morris International Inc ha pubblicato oggi il proprio white paper dal titolo 'Unsmoke Your Mind: risposte pragmatiche a domande complesse per un futuro senza fumo' nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Davos.

La partecipazione di Philip Morris International (Pmi) alla 50 ° edizione del World Economic Forum rientra nell'ormai continua attività della multinazionale volta a un esame obiettivo dei dati scientifici prodotti sui nuovi dispositivi senza combustione Fumo. Partendo da un sondaggio indipendente commissionato da Pmi e condotto da Povaddo su un campione di 17,251 adulti di 14 paesi e di età compresa tra 21 e 74 anni, lo studio prevede la prospettiva sulle opinioni del pubblico circa la situazione normativa, scientifica e commerciale sul fumo e sui nuovi prodotti senza combustione.

Il white paper mostra che è una grande esigenza sia di condivisione di prove scientifiche che di politiche stabilite su dati e fatti per quanto riguarda i prodotti alternativi alle sigarette. Quasi 9 intervistati su 10 (87%) su base internazionale, che in Italia raggiungono il 96%, concordano sul fatto che "durante la stesura delle normative delle relazioni, i funzionari e gli enti sanitari pubblici osservati prendono in considerazione la ricerca scientifica presente disponibile sulle sigarette elettroniche e sui prodotti del tabacco riscaldato".

Lo studio mostra inoltre come, ad incidere sulla credibilità dell'alternativa al fumo, anche la grande confusione causata dal diffondersi di numerosi studi e notizie contraddittorie. In merito al ruolo dei media e della comunicazione scientifica, la carta dedica un particolare focus alla crisi statunitense, chiamata Evali, che negli ultimi mesi ha trovato uno spazio ampissimo su tutti i principali giornali causando non poco lo smarrimento sugli utenti di sigaretta elettronica.

Una confusione che emerge anche dallo studio, come evidenziato dalla quota di intervistati che si trova trovato concordato con l'espressione "nelle ultime settimane i media hanno creato confusione sui prodotti alternativi come le sigarette elettroniche ei prodotti a tabacco riscaldato", pari al 42% a livello globale, o oltre il 50% se si considera in considerazione solo i fumatori.

"Le alternative senza fumo offrono un approccio alla salute pubblica basato sul buon senso", sottolinea Jacek Olczak, Chief Operating Officer di Pmi. "In un’epoca in cui la fiducia nei governi e nelle organizzazioni ha toccato i minimi storici, è fondamentale basare il processo decisionale sulla scienza e sui fatti. Per PMI questa ricerca rende ancora più importante una condivisione trasparente delle evidenze scientifiche sui nostri prodotti alternativi al fumo, rendendole accessibili a tutti: autorità, governi, scienziati, esponenti del mondo accademico e grande pubblico".

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