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Virus Cina, Bevilacqua: "nel breve termine su economia reale danno difficilmente assorbibile"

03 febbraio 2020 | 17.06
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Nunzio Bevilacqua
Nunzio Bevilacqua

L'emergenza coronavirus rischia di creare "un danno difficilmente assorbibile" nel breve termine a livello economico. Per l'Italia, a rischio 'contagio', sono i settori del Made in Italy, del turismo ma anche il mondo della meccanica e in particolare quello di precisione. A sostenerlo all'Adnkronos è Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale, commentando la situazione economica di fronte all'emergenza coronavirus.

"Le possibili ricadute economiche sull’Italia, dell’allarme sanitario mondiale del Coronavirus - sottolinea - non possono essere valutate se non si inquadra il contesto geopolitico e non si ragiona distinguendo in breve e medio-lungo periodo".

"Le iniziali perdite, più elastiche e facilmente recuperabili, delle Borse, - spiega Bevilacqua - vanno inquadrate più nell’ottica di uno shock che ancora ritiene, altamente probabile, una risoluzione-contenimento del problema nelle prossime settimane; se è certo che alcuni settori, in primis quello alimentare e in generale quello dei beni deperibili, alcuni bloccati in entrata o in partenza verso la Cina, seguiti dal turismo e dunque dai trasporti aerei anticipano, già in questa prima fase, un danno difficilmente assorbibile nell’anno in corso, è sul medio periodo che si giocherà la partita dove gli assi commerciali, che ancora reggeranno la ’tensione’ delle perdite fino alla fine del primo trimestre, si piegheranno in altre direzioni cambiando le partnership e conseguentemente gli equilibri geopolitici, in uno scenario dove più che ridimensionamento strutturale del colosso cinese ci sarà una probabile ulteriore concentrazione della ricchezza mondiale", spiega Bevilacqua.

L'Italia, ovviamente, osserva Bevilacqua, "con il suo Made in Italy resta esposta sull’export non solo con il settore lusso e dell’agroalimentare, sul quale tanto ci si è battuti sulle denominazioni, sul ‘petrolio nostrano’ che è il turismo ma anche su tutto un vasto e più silenzioso mondo della meccanica, anche di precisione, che spesso ci vede competitor naturali di Francia e Germania più capaci di noi nel fare squadra".

"In questa sfida dove, solo il saldo generale sarà zero, gli unici vantaggi sono auspicati da chi spera in un rallentamento, almeno temporaneo, dell’economia cinese, in quanto in parte ritenuta surrogabile produttivamente, con un’Europa che ferita dal recente ‘espianto' della Gran Bretagna, tende a recidere anche gli ultimi barlumi di indipendenza dati dai rapporti, meramente commerciali, dei singoli Stati membri”, conclude Bevilacqua.

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