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Statali, ecco l'aumento con il nuovo contratto

13 febbraio 2020 | 17.14
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Incremento medio di 100 euro in busta paga per 13 mensilità nei nuovi accordi che si andranno a negoziare per il 2019-2021

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Per gli oltre 3 milioni e 300mila occupati della pubblica amministrazione, dagli impiegati dei ministeri a quelli degli enti locali, dagli insegnanti agli occupati della sanità, dei comuni e regioni, viene calcolato un aumento medio di 100 euro in busta paga per 13 mensilità nei nuovi contratti che si andranno a negoziare per il 2019-2021. Gli aumenti a regime saranno del +3,72% e la previsione di spesa complessiva, stanziata dal governo, sarà di 6 miliardi di euro. A stimarlo è l'Aran nel Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti che è stato presentato oggi dal presidente Antonio Naddeo. E non è tutto, perché è previsto un ulteriore impegno finanziario sul bilancio dello Stato di circa 140 milioni di euro, previsto dall'ultima legge di bilancio che avrà effetti di incremento delle retribuzioni attraverso la corresponsione di premi e di indennità.

Aumenti di una certa consistenza soprattutto se rapportati ad anni e anni di blocco. Dall'inizio della crisi, dal 2008 a oggi, in undici anni infatti le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono aumentate del 13,8%. E questa dinamica si deve essenzialmente al blocco dei contratti registrato fino a tutto il 2015 e al riavvio delle trattative dell'ultimo triennio". Una crescita che risulta nettamente inferiore al settore privato che, nel periodo considerato, ha visto aumenti medi delle retribuzioni del +26,2% per l'industria e del +21,1% dei servizi privati.

Il ministro per la Pa Fabiana Dadone non ha perso l'occasione per rimarcare l'entità delle somme stanziate in finanziaria lanciando una stoccata ai sindacati, invitandoli al dialogo, in vista della prossima tornata contrattuale e dell'incontro del 19 febbraio per la firma di un memorandum. "Sedersi al tavolo e dialogare vuol dire provare a migliorare ancora le condizioni dei rinnovi contrattuali, ma - avverte Dadone - il confronto deve anche impegnare tutti a far fruttare al meglio la ragguardevole dote che abbiamo stanziato. Lavoriamo assieme per rilanciare davvero la macchina dello Stato". Il ministro ha così risposto alle recenti esternazioni dei sindacati che hanno minacciato di non sedersi al tavolo della trattativa se non ci saranno risorse adeguate, ovvero altri 1,5 miliardi.

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