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Maggioranza riapre cantiere su salario minimo, si riparte da soglia minima

14 febbraio 2020 | 18.42
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Via l'indicazione dei 9 euro lordi, si discute su soglia e su rafforzamento contrattazione nazionale

Il ministro Nunzia Catalfo (Fotogramma)
Il ministro Nunzia Catalfo (Fotogramma)

La maggioranza di governo riapre il cantiere sul salario minimo: Pd, 5Stelle, Leu e Italia Viva, sono al lavoro per cercare di condurre in porto una legge che introduca una paga minima legale oraria per tutti i lavoratori da inserire nei contratti nazionali di riferimento. Un confronto, quello di oggi, partito azzerando volutamente le differenze che fino ad oggi avevano contrapposto i partiti sul tema, a cominciare dalla cifra minima da corrispondere a tutti i lavoratori e fissata, almeno nel Dl a firma M5S al centro dei lavori del primo governo Conte, in 9 euro lordi l'ora.

Una soglia che aveva diviso il M5S dal Pd ma che aveva raccolto anche l'opposizione del mondo delle imprese, Confindustria in testa, che ne temeva il pesante impatto economico per adeguare le buste paga, e dei dei sindacati che rivendicavano il ruolo centrale della contrattazione messo in forse dalla legge. Oggi questa soglia quindi ritorna indefinita: nel senso che il ragionamento riparte da qui e dal rafforzamento della contrattazione nazionale. E le parti sociali saranno coinvolte nuovamente nella messa a punto del provvedimento.

E' lo stesso ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, a indicare la direzione di lavoro concordata oggi al termine di un tavolo che non avrebbe risentito comunque delle forti fibrillazioni interne alla maggioranza su prescrizione e giustizia. "Togliere una soglia non è il caso di farlo. Meglio invece stabilire una soglia dalla quale partire e quale sia il parametro di riferimento. Questo può essere un punto di approfondimento insieme ad un altro punto chiave che è il rafforzamento della contrattazione nazionale alla quale la proposta è da sempre legata", spiega Catalfo per la quale al tavolo Italia Viva ha lavorato come tutti "nel merito delle proposte e ci siamo confrontati su tutti i temi per avere un programma di governo anche di lungo termine".

Estremamente soddisfatto il Pd. "Ci sono notevoli passi avanti. Abbiamo rivisto completamente le cose e stiamo arrivando al traguardo. Abbiamo tolto tutte le bandierine dal tavolo e abbiamo discusso di principi cardine sul fatto che il salario minimo deve essere riconosciuto nei contratti maggiormente rappresentativi", commenta il sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi.

Maggioranza avanti anche su un altro dossier, quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per il quale il tavolo ha tracciato la rotta: maggiori investimenti in risorse umane; revisione della l.149 per migliorare la governance sulla vigilanza e coordinamento tra chi si occupa di prevenzione e vigilanza del Paese. I tempi di 'confezionamento' dei provvedimenti comunque saranno "molto veloci" , hanno assicurato tutti, "perché è il programma di marcia impresso dal presidente Conte alla maggioranza di governo che è davvero molto incalzante”, dicono. I temi torneranno al centro di nuovi round la prossima settimana con cui iniziare una marcia di avvicinamento serrato ai provvedimenti.

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