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Coronavirus, Moody's su Italia: "Cresce rischio recessione ma no azioni rating"

26 febbraio 2020 | 17.11
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L'agenzia: "L'economia italiana dovrebbe riprendersi nella seconda metà del 2020"

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Lo scoppio dell'epidemia di coronavirus pesa sulle "già deboli prospettive di crescita dell'economia italiana e aumenta il rischio che l'Italia scivoli nella recessione". Lo scrive l'agenzia Moody's sottolineando come il rating sul debito del nostro Paese già "incorpora le nostre aspettative di un profilo di crescita debole, anche senza tenere conto dell'impatto del virus". Per ora comunque nessun downgrade: "Un ulteriore, ma temporaneo, indebolimento della crescita non cambia quindi sostanzialmente il nostro giudizio" spiega Moody's.

L'agenzia scrive che l'epidemia di coronavirus potrebbe avere un "impatto negativo sulla crescita a breve termine, ma l'economia italiana dovrebbe riprendersi nella seconda metà del 2020" anche con un aumento dei rischi al ribasso su una stima di +0,5% per l'anno in corso. Moody's sottolinea come, nonostante le incertezze che permangono su profondità e durata dell'epidemia, "è probabile che si verifichino ricadute negative temporanee su consumi e produzione".

Moody's ritiene "che probabilmente ci saranno misure fiscali per mitigare l'impatto del coronavirus sull'economia, ma che l'impatto sul bilancio pubblico sarà gestibile": ma anche su questo punto "molto dipenderà dalla lunghezza e dalla gravità della crisi". In questa fase, la nostra ipotesi di base è che l'epidemia sarà contenuta e che avrà una vita relativamente breve.

Tuttavia, anche una "ripresa a forma di V" e cioè con una caduta a breve seguita da una rapida ripresa, per Moody's "potrebbe lasciare l'economia italiana vicina alla stagnazione per il 2020 nel suo insieme, sottolineando il già fragile quadro di crescita in Italia prima dell'arrivo del coronavirus nel Paese". Per gli interventi e le ricadute sui conti pubblici, "l'impatto fiscale potrebbe essere negativo ma gestibile sia a livello sovrano che a livello regionale". Nel report si osserva come "le implicazioni di bilancio dell'epidemia sono probabilmente negative ma gestibili a livello aggregato".

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