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Coronavirus, cosa prevede intesa imprese-sindacati per lavoratori

14 marzo 2020 | 11.30
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Possibile anche la riduzione o la sospensione temporanea del lavoro

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"È obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell’ambito di tale obiettivo, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività". E' quanto prevede il "protocollo di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavorofirmato questa mattina, dopo una lunga maratona notturna, da imprese e parti sociali che è stato sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del ministro dell’Economia, del ministro del Lavoro, del ministro dello Sviluppo economico e del ministro della Salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali.

"In questa prospettiva potranno risultare utili, per la rarefazione delle presenze dentro i luoghi di lavoro, le misure urgenti che il Governo intende adottare, in particolare in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale" si legge nel documento condiviso.

Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo "va favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, e per le piccole imprese le rappresentanze territoriali come previsto dagli accordi interconfederali" viene precisato nel testo.

In particolare “si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa) e dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni”. Inoltre, perfino “gli spostamenti all’interno del sito aziendale – si legge nel documento - devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali”. Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, - si legge - "nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali”.

E ancora. Turnazioni, chiusura dei reparti e smart working ricorrendo anche alle ferie arretrate. Le imprese - si legge nel documento - potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza, di procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi e di assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.

Inoltre, le aziende devono utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l'astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. E' previsto anche l'utilizzo dei periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti. Infine sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.

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