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Tv, in 4 milioni di case apparecchi non compatibili nuovo digitale terrestre

27 marzo 2020 | 13.32
LETTURA: 3 minuti

80.000 famiglie rinunceranno all'utilizzo dopo lo switch

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Il passaggio al nuovo standard di trasmissione televisivo Dvb-T2, che inizierà da settembre 2021, costringerà molti italiani a mettere mano al portafogli per adeguare i propri televisori. È questo uno dei dati emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat secondo la quale il 20,9% dei rispondenti, pari a circa 4 milioni di famiglie, ha dichiarato di non avere in casa alcun televisore compatibile con il nuovo standard e pertanto dovrà necessariamente cambiare apparecchio o dotarsi di decoder.

La platea di italiani costretta ad affrontare questa spesa, secondo l'analisi, è però ancor più grande se si considera che il numero totale di famiglie che hanno almeno un apparecchio non compatibile con il nuovo standard è pari a circa 11 milioni (il 58,8% dei rispondenti). Questo valore potrebbe salire ulteriormente se si considera che il 25,2% degli intervistati ha dichiarato di avere in casa almeno 1 televisore per il quale non sa dire se sia o meno compatibile con il nuovo modo di trasmissione. Quasi un intervistato su tre tra quelli che dovranno metter mano al portafogli (pari a 3.300.000 famiglie) ha dichiarato che l'apparecchio da cambiare è stato acquistato meno di 3 anni fa.

Per alleggerire il peso del cambiamento sulle economie familiari è stato varato il cosiddetto bonus tv, un contributo da 50 euro per l'acquisto di un nuovo apparecchio televisivo o di un decoder destinato a chi ha un Isee inferiore ai 20.000 euro. Sebbene, come messo in luce dell’indagine, il 60,3% dei rispondenti abbia dichiarato di aver sentito parlare dell’incentivo, quasi 1 rispondente su 2 ha ammesso di non sapere come questo funzioni; 1 su 4 (26,1%) di non rientrare nei parametri necessari per usufruirne.

A livello territoriale, la percentuale di chi ha diritto al bonus e intende servirsene varia tra il 20,9% rilevato al nord ovest e il 30,5% al sud e nelle Isole. Cosa faranno quindi gli italiani che hanno in casa televisori non compatibili? La maggior parte delle famiglie intervistate (43%) ha dichiarato che comprerà un decoder, il 31% acquisterà un nuovo apparecchio, mentre il 21,7% non ha ancora deciso. Interessante notare come, probabilmente per ragioni economiche, il 4,3% dei rispondenti abbia detto che, semplicemente, rinuncerà al televisore, funzionante, ma non più compatibile.

Se si riduce il campione di analisi alle famiglie che hanno un solo televisore in casa e per di più non compatibile con il nuovo standard, il 32,5% opterà per l’acquisto di un decoder, il 30,4% ha dichiarato che comprerà una nuova televisione, mentre il 29,8% non ha ancora scelto cosa fare. Per chi ritiene la televisione una parte della propria quotidianità sorprenderà, forse, sapere che il 7,3% dei rispondenti di questo sotto campione, pari a circa 80.000 famiglie, abbia dichiarato che, quando partirà il nuovo standard di trasmissione, farà a meno dell'apparecchio tv.

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