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Appello produttori a Gdo: "più spazio a colombe e uova di Pasqua sugli scaffali"

28 marzo 2020 | 15.24
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Da Maina a Paluani, da Balocco a Bauli, da Fiasconaro a Melegatti arriva un vero e proprio grido di allarme: cancellato 30% ordini

Appello produttori a Gdo:

(di Cristina Armeni) Quest'anno gli italiani rischiano di rimanere a bocca asciutta per Pasqua e di avere difficoltà a trovare le tradizionali colombe ricoperte di zucchero e le uova di cioccolata. Al momento infatti, i classici dolci da ricorrenza sono relegati a piccoli spazi, un po' nascosti, nei supermercati. E questo avviene non perché il prodotto manchi, anzi. Le principali aziende del settore hanno sfornato tonnellate di colombe solo che negli ultimi quindici, venti, giorni si sono viste annullare gli ordini dai commercianti che stanno privilegiando i beni di prima necessità, quali farina, pasta, pane, latte, oggetto di veri e propri assalti da parte dei consumatori nei primi giorni di quarantena per il coronavirus.

Almeno il 30% della produzione rischia di rimanere in fabbrica perché le colombe come le uova, una volta passata la Pasqua, non si venderanno più. Ma non è ancora tutto perduto due settimane a Pasqua. Di qui l'appello accorato dei grandi player del settore rivolto alla Gdo a dare più spazio sugli scaffali ai dolci che gli italiani amano consumare sulle tavole imbandite il giorno di Pasqua. Da Maina a Paluani, da Balocco a Bauli, da Fiasconaro a Melegatti arriva un vero e proprio grido di allarme che l'Adnkronos ha raccolto.

L'Unione Italiana Foood, portavoce degli industriali rafforza la richiesta alla Gdo ad avere "la massima sensibilità, speriamo che in questa situazione vogliano essere al fianco delle aziende" dice il direttore Mario Piccialuti auspicando che la campagna lanciata dalla ministra Teresa Bellanova con l'hastag #iononrinuncioalletradizioni possa aiutare affinché la Gdo assicuri i prodotti della tradizione pasquale nei negozi.

"Negli ultimi 15 giorni abbiamo dovuto constatare che c'è stato il totale annullamento degli ordini. Ed è devastante per una azienda come la nostra che si basa su prodotti totalmente stagionali come colombe, panettoni e pandoro". E' quanto segnala al'Adnkronos Marco Brandani, amministratore delegato di Maina che, ad oggi, segnala un calo del 30% della domanda. Tuttavia "credo che ora si possa dare spazio alla Pasqua" auspica Bradani.

"Stiamo lottando per sopravvivere". E' il grido d'allarme che arriva dalla Paluani a fronte dell'annullamento del 20% degli ordini. "Si tratta di merce già prodotta che dovevamo consegnare e l'azienda oggi si trova in una situazione veramente molto difficile" afferma Gianluca Cazzulo, direttore commerciale di Paluani. "Molta parte della Gdo si è comportata correttamente ma c'è un'altra che non ci ha neanche avvisato e così quando siamo andati a scaricare ci hanno detto 'tornatevene a casa'. E questo ha comportato anche un costo aggiuntivo di trasporto oltre alla perdita di fatturato".

Preoccupato anche Alessandro Balocco, presidente e ad dell'omonima azienda di Fossano, in provincia di Cuneo "Se non ci sono stock adeguati, se non c'è un po' di fiducia ad avere la merce c'è il rischio che non si riesca ad assortire".

"I consumatori in questo periodo sono abituati a vedere gli scaffali vuoti ad esempio di farina, non vorrei che questo si verificasse anche per le colombe e le uova di cioccolato". Più cautela viene espressa in casa Bauli. "E' molto difficile fare valutazioni" afferma all'Adnkronos Michele Bauli, presidente della premiata ditta familiare. "Nelle passate settimane i consumi si sono indubbiamente spostati verso prodotti di altro tipo e tutto ciò ha avuto un impatto anche in termini di vendite. D’altra parte, però - spiega l'impreditore - gli acquisti di uova e colombe avvengono solitamente molto a ridosso della Pasqua, quindi in questo momento è difficile fare delle stime realistiche".

Mentre è decisamente più ottimista la Melegatti che quest'anno punta a rafforzare le vendite online. "Le nostre colombe sono presenti nei supermercati e nel nostro negozio online per contribuire a testimoniare, oggi ancor più di ieri, i valori della tradizione e dell’impegno italiano" sostiene Giacomo Spezzapria, presidente dell’azienda dolciaria.

E sulla stessa lunghezza d'onda appare Fiasconaro, eccellenza del made in Sicily dolciario. "Stiamo cercando di vendere le colombe online per farle arrivare in tutti i modi nella case degli italiani. E’ una lotta ardua ma ci riusciremo" racconta il maestro pasticcere Nicola Fiasconaro facendo buon viso alla difficile congiuntura del mercato, visto che i suoi prodotti non vengono distribuiti nella Gdo, ma solo nei negozi gourmet, nell’alta ristorazione e negli hotel di lusso che, al momento, sono tutti chiusi per l’emergenza coronavirus.

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