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Coronavirus, Mantero: "Ripartenza difficile, perderemo 20% ma ora investire su persone"

31 marzo 2020 | 14.30
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L'azienda leader del tessile: "Conto che dal governo ci sarà uno sforzo in più per la filiera"

Franco Mantero
Franco Mantero

“Difficile pensare a come sarà il futuro, i nostri business plan cambieranno moltissimo, stimiamo perdite tra il 15 e il 20% sul fatturato del 2020. Ma tutte le aziende dovranno riorganizzarsi in funzione di nuovi valori, bisognerà essere capaci di affrontare il cambiamento, mai come oggi abbiamo visto quando sono importanti le persone”. Per Franco Mantero la ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus non sarà facile, come per molte delle aziende del distretto tessile di Como. Ma l’amministratore delegato della nota tessitura comasca è consapevole che per ripartire sarà necessario valorizzare il capitale umano.

Sarà fondamentale lavorare sulle persone - spiega all’Adnkronos - e creare non solo formazione ma anche riuscire a seminare un legame tra il personale e l’azienda stessa. Sono elementi che si danno per scontati ma nel momento del bisogno e della crisi ci siamo resi conto di quanto fossero importanti per garantire i servizi ai nostri clienti. Questa scossa che stiamo affrontando ci metterà nella necessità di valorizzare le persone. Al di là del tema fatturato, la ripartenza sarà difficile ma speriamo che con l’aiuto dello Stato e dell’Europa sia meno dura”.

Mantero, che conta attualmente 426 dipendenti, è stata tra le prime aziende a decidere di tutelare il proprio personale prendendo la decisione di chiudere dal 23 marzo, per due settimane. "E’ stata la decisione più drastica - sottolinea Mantero - perché era l’unico modo di affrontare l’emergenza e proteggere i dipendenti. All’inizio l’azienda girava al 30 per cento della sua capacità, quando abbiamo visto che il numero dei contagi a livello nazionale e lombardo non scendeva la scelta naturale è stata quella di chiudere”.

Ora, osserva Mantero, “stiamo cercando di capire cosa succederà alla riapertura. Noi siamo un settore molto legato al fashion e al lusso quindi i nostri clienti sono i grandi marchi che hanno negozi in tutto il mondo dalla Cina all’Europa, passando per l’America. Ci spaventa il fatto che questi negozi siano da tempo chiusi o molto rallentati. In Cina ora hanno riaperto tutti ma i negozi sono vuoti, la gente non ha voglia di comprare e viaggiare. Ci preoccupa un ridimensionamento economico dal punto di vista dell’anno in corso. Il 2020 sarà anno in cui dovremo essere capaci di affrontare un fatturato molto di verso da quello che avevamo immaginato”.

Difficile, in uno scenario del genere, fare stime affidabili sulle perdite. “Crediamo che nell’anno solare 2020 probabilmente potremmo perdere sul fatturato attorno al 15-20% rispetto a quello che pensavamo di fare - rimarca Mantero - i nostri business plan cambieranno moltissimo ma affronto questa crisi economica col sorriso perché per fortuna da anni Mantero fa risultati molto positivi e gli azionisti hanno scelto di non distribuire i dividendi. Questo dà forza all’azienda per affrontare il ridimensionamento del fatturato”.

Anche il piano degli investimenti, che fino a poche settimane fa era molto "corposo", oggi dovrà essere rivisto. “Gli investimenti - spiega Mantero - dovranno essere spalmati nel tempo perché altrimenti sarebbe imprudente. L’aumento delle capacità produttive e l’efficienza degli impianti sono tematiche che verranno un po’ meno ma il focus ora sarà su formazione e digitalizzazione, argomenti molto validi e interessanti prima della crisi ma che oggi probabilmente modificheranno l’organizzazione delle aziende”.

A partire da quella che amministra. “La costruzione della nuova Mantero - sottolinea l’ad - dovrà basarsi su valori e argomenti diversi rispetto al passato, di sicuro a partire dalle persone. Su di loro abbiamo investito tanto a partire dalla formazione, è talmente evidente che le persone sono il cuore dell’azienda e riapriremo con l’idea che i nostri programmi sulle persone vadano messi in cima alla lista delle priorità e amplificati”.

Tra le azioni concrete messe in campo per sostenere chi lotta contro il coronavirus, Mantero ha deciso di regalare qualche migliaia di metri di tessuto mettendoli a disposizione di alcune associazioni che hanno poi realizzato camici e mascherine. “Pensare di convertire la nostra azienda in pochi giorni per produrre mascherine era infattibile - fa notare - però abbiamo donato questo tessuto ed è stato il nostro contributo immediato".

Un’altra importante iniziativa per Mantero è stata quella di unire le forze con Ratti, altro nome storico del tessile mondiale, nonché diretto rivale: "Ci siamo stretti la mano, è il nostro storico concorrente e sinora era sempre stata una sfida tra noi - sottolinea Mantero - ma in questa situazione pensare di giocare con le stesse regole era oggettivamente non vincente, così sono emersi valori sopiti come lo spirito di squadra e le logiche del distretto comasco del tessile. Ora è il momento di muoversi insieme".

Per ripartire sarà fondamentale anche il ruolo del governo: “Conto sul fatto che ci sarà uno sforzo in più nella direzione delle aziende del tessile e tutte quelle del territorio – afferma Mantero – credo che il governo si stia muovendo correttamente, affrontando l’emergenza sanitaria e costruendo le basi per la nuova economia che emergerà a crisi sanitaria finita. Stanno facendo quello che ho fatto io con la mia azienda, prima affrontando l’emergenza sanitaria con con la chiusura e la tutela delle persone, oggi progettando il futuro”.

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