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Coronavirus, Provenzano: "Nel dl aprile sostegno a esclusi da Cura Italia"

09 aprile 2020 | 10.36
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Il ministro del Sud e della Coesione territoriale: "Aiuti a chi lavora in nero? Creare percorsi per legalità". E aggiunge: "Mes è inadeguato, bisogna fare passi avanti"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

"Nel decreto aprile rafforzeremo il contributo ai lavoratori autonomi, e daremo sostegno a chi è stato escluso dal Cura Italia". Così Giuseppe Provenzano, ministro del Sud e della Coesione territoriale, ospite della trasmissione 'Circo Massimo' su Radio Capital. Per le imprese "immettiamo una massiccia dose di liquidità, che deve arrivare, per tenere in vita il tessuto produttivo" spiega il ministro che aggiunge: "Abbiamo assunto in 3-4 giorni decisioni che di solito si prendono in un'intera sessione di bilancio".

"Difficile immaginare un giorno in cui tutto tornerà subito come prima, come d'incanto. Sarà un percorso graduale. Ricordo però che il 35% delle attività industriali sono aperte. Ma per la riapertura bisognerà fare delle valutazioni", dice. "L'unica cosa che mi aspetto dalla fase 2 è che non ci siano gli errori della fase 1", sottolinea.

Secondo Provenzano "per la fase 2 l'attenzione va spostata, più che sulle date, a come organizzarci, dai trasporti all'uso delle mascherine passando per il distanziamento". "C'è un livello di sommerso, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia, vale il 15% in Italia e il 30% nel mezzogiorno. Il tema non è giustificare il sommerso, ma creare nella crisi dei percorsi di emersione nella legalità", dice ancora.

Secondo il ministro, "dobbiamo dare liquidità alle imprese e alle famiglie per evitare che si mettano sotto il ricatto della criminalità organizzata". "Credo che il Mes sia inadeguato, era previsto per shock asimmetrici - ha commentato ancora - Oggi siamo in una situazione diversa, c'è una crisi sistemica. Abbiamo bisogno di fare passi avanti". "Si fa presto a dire Europa. Il tema non è l'Europa ma gli egoismi di alcuni governi nazionali. La commissione sta facendo passi avanti". Quanto alle parole del premier Conte sull'Europa, il ministro spiega: "Quello di Conte sull'Ue è un allarme, non un auspicio. Dobbiamo far valere l'interesse nazionale, ma costruendo delle alleanze, che è quello che il governo ha fatto fin qui".

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