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Istat: a previdenza due terzi spesa pubblica, meno di un quarto a Sanità

28 aprile 2020 | 11.19
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È quanto emerge dallo speciale sulla 'Protezione sociale in Italia e in Europa' che indica come sia stata erosa negli anni una quota di spesa pubblica per l'assistenza ospedaliera a favore di altre tipologie di servizi

Istat: a previdenza due terzi spesa pubblica, meno di un quarto a Sanità

Nel pieno dell'emergenza coronavirus arrivano i dati dell'Istat che fotografano come nell'ambito della spesa pubblica, alla previdenza siano andati negli anni quasi due terzi della spesa, mentre meno di un quarto della spesa sia stato invece dedicato alla sanità.

Nello speciale sulla 'Protezione sociale in Italia e in Europa", l'Istituto rileva, in particolare, che la previdenza ha sempre rappresentato la prima voce di spesa ma ha visto ridurre il suo peso nel tempo (-4 punti percentuali nell’ultimo anno rispetto al 1995). Nel 2019 ha assorbito il 66,3% delle risorse destinate a prestazioni sociali (317,5 miliardi di euro, il 39,2% della spesa corrente).

Alla sanità è andato invece, rileva ancora l'Istat, il 22,7% (108,5 miliardi di euro, il 13,4% della spesa corrente) e alle prestazioni di tipo assistenziale solo l’11% (52,7 miliardi di euro, il 6,5% della spesa corrente).

Erosa negli anni una quota di spesa pubblica per l'assistenza ospedaliera. In particolare, l'Istat rileva che l’assistenza sanitaria erogata da strutture pubbliche assorbe la maggior parte della spesa, il 62,6%, ripartita tra assistenza ospedaliera (35,5%) e altri servizi sanitari (27,3%). Le prestazioni erogate in convenzione da strutture private riguardano invece una pluralità di servizi come l’assistenza medica (10,8% della spesa, di cui generica 6,2% e specialistica 4,6%), l’assistenza ospedaliera in case di cura private (8,9%), altre prestazioni sanitarie in convenzione (7,3%), i farmaci (7%) e l’assistenza riabilitativa, integrativa e protesica (3,3%). Il peso dell’assistenza sanitaria pubblica è rimasto sostanzialmente stabile nel tempo (era 62,4% nel 1995) ma è cambiata la sua composizione: l’assistenza ospedaliera ha perso rilevanza (nel 1995 era 40,7%) a favore di altre tipologie di servizi sanitari.

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