Dal 21 maggio riparte l'attività produttiva dello stabilimento Fiat Chrysler di Melfi, con l'impiego di 6200 operai sul totale della forza lavoro di circa 7400 unità. La restante parte resterà a casa, con lavoro a turnazione, e sarà coperta dalla cassa integrazione ordinaria. Sono le comunicazioni fornite in una videoconferenza tra l'azienda, le organizzazioni sindacali e le rsa di stabilimento. Sarà chiesta la cassa integrazione per tutti per cinque settimane, a partire dal 13 maggio e fino al 17 giugno, e ne usufruiranno i lavoratori per i periodi in cui non saranno impiegati.
''Fca ha riconfermato la ripresa della linea Renegade e 500X per il giorno 21 maggio - affermano i sindacati Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Aqcf - con un esubero giornaliero, rispetto alla totalità dei 7400 lavoratori, di 1200 lavoratori; FCA ha anche confermato che, a partire dalla prima settimana di giugno, si raddoppierà la produzione della linea Compass e Renegade ibrida; l'imminente salita produttiva permetterà la graduale riduzione dell'esubero giornaliero''.
Ma ''resta di fatto una crisi profonda del settore - sottolineano - che dovremo affrontare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ecco perché è stato anche segnalato che le cinque settimane di Cigo Covid-19 sono insufficienti, c'è bisogno che il Governo e l'Europa intervengano a sostegno di un settore che coniughi esigenze ambientali e commerciali e che tuteli l'industria dell'auto''. Gli operai di Melfi sono in cassa integrazione da marzo, a fine aprile c'è stata una prima ripartenza riguardante per ora circa 600 lavoratori.