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Auto, crollo record delle immatricolazioni in Europa

19 maggio 2020 | 08.48
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Mercato schiacciato dal peso della pandemia di coronavirus: -78,3% ad aprile, secondo l'Acea, l'associazione europea dei costruttori. In Italia tonfo maggiore

(Afp)
(Afp)

Continua il crollo del mercato dell'auto in Europa, schiacciato dal peso della pandemia del coronavirus. Secondo l'Acea, l'associazione europea dei costruttori, ad aprile le immatricolazioni nell'area Ue ed Efta (incluso il Regno Unito) sono calate del 78,3% su anno, con appena 292.182 veicoli rispetto a 1.345.181 unità nel 2019. Drammatico anche l'andamento dei primi quattro mesi: -39,1%, con 3.346.193 di autovetture immatricolate rispetto ai 5.492.003 del primo quadrimestre del 2019.

Nel dettaglio, rende noto l'associazione, nella sola Ue il calo annuo ad aprile è stato del 76,3% e del 38,5% nei primi 4 mesi. Nell'area Efta il calo è stato più contenuto, rispettivamente -58,2% e -30,4%. E' il mercato italiano quello che incassa la diminuzione più marcata: -97,6% e -50,7% da gennaio ad aprile. Praticamente azzerato anche il Regno Unito: il mese scorso le immatricolazioni sono scese del 97,3% (4.321 nuove unità contro 161.064 del 2019). Meno forte il calo sul quadrimestre, -43,4%. Immatricolazioni a picco anche in Spagna: -96,5% e -48,9% nei primi 4 mesi. In Germania la diminuzione è stata pari al 61,1% (-31% gennaio-aprile), -88,8% in Francia (-48% gennaio-aprile).

Aprile, ricorda l'Acea, "è stato il primo mese completamente interessato dalle restrizioni per la pandemia da coronavirus, con la maggior parte dei concessionari chiusi in tutta Europa. Il dato registrato il mese scorso stabilisce un record in negativo da quando sono iniziate le rilevazioni di mercato".

"E' il peggior calo di sempre - commenta Promotor in una nota - La causa principale di questi risultati catastrofici è naturalmente l’emergenza coronavirus, anche se va sottolineato che il mercato auto dell’Europa Occidentale era già debole anche prima del manifestarsi della pandemia".

"La situazione peggiore è quella dell’Italia e - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - le prospettive per i prossimi mesi restano cupe. E ciò per il fatto che il Decreto Rilancio ha completamente ignorato l’esigenza, avvertita ovunque in Europa, di rilanciare la domanda di autovetture con incentivi alla rottamazione che prevedano pure l’acquisto di vetture nuove di ultima generazione con alimentazione tradizionale".

"E non solo. Mentre emerge ovunque con grande chiarezza che l’automobile è il mezzo di trasporto più sicuro per evitare il contagio da coronavirus, nel nostro Paese - dice ancora - si sta assistendo ad una gara tra amministrazioni pubbliche di vario livello per introdurre nuove limitazioni alla circolazione di autovetture con sovrano disprezzo dell’esigenza assolutamente prioritaria di salvaguardare la salute pubblica", conclude Quagliano.

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