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Aspi, Colli (Bocconi): "Ma quali ricatti, comportamento di Atlantia è normale"

23 maggio 2020 | 20.13
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"Attenzione a comportamenti che allontanano investitori"

(Afp)
(Afp)

di Vittoria Vimercati

"E' normale che Atlantia si comporti così, che ritiri il suo piano di investimenti su Autostrade per l'Italia e valuti azioni legali, dal momento che è una società quotata e deve rispondere ai suoi investitori istituzionali". L'economista Andrea Colli, professore di Storia economica all'Università Bocconi e autore di volumi, dedicati alla famiglia Benetton e alla sua storia imprenditoriale, non ha dubbi sulla 'coerenza' dell'atteggiamento della società, di cui i Benetton e la loro holding, sostiene, "possiedono una quota importante, certo, sono l'azionista di riferimento, ma non fanno quello che vogliono: regnano ma non governano, c'è un management per questo".

Innanzitutto, spiega all'Adnkronos, "chi ricatta davvero non è Atlantia ma il Governo", visto che da due anni continua a trattare la multinazionale "come una società di serie B, diversa dalle altre e sempre sotto rischio". In più, Atlantia "ha sostenuto le spese di ricostruzione del nuovo Ponte di Genova pur essendo stata esclusa dalla gara, e in questi tre mesi, per il lockdown, ha subito un crollo verticale dei ricavi". Dunque, "facendo fatica a ottenere linee di credito per questa situazione di incertezza, adesso che chiede il prestito con garanzia della Sace come qualsiasi altra azienda italiana visto che ne ha il diritto, ancora una volta esponenti di Governo del Movimento 5 Stelle sostengono che glielo si dovrebbe negare".

Insomma, argomenta il professore, "il decreto liquidità non può valere per tutti tranne che per Atlantia o Autostrade: i provvedimenti ad personam sono di matrice politica e servono per ragioni di tipo propagandistico. Sembra - aggiunge - un fatto da Paese sudamericano. E' chiaro che il consiglio di amministrazione di Atlantia che ha messo a disposizione una linea di credito per Autostrade rimandi gli investimenti". La situazione è strettamente correlata a quella di Fca, altra società a cui potrebbe essere negato il prestito garantito. "Se per Fca ci possono essere valutazioni di altro tipo perché è una società di diritto olandese, si tratta comunque di una società che ha stabilimenti nel Paese. Bisogna fare attenzione con questi comportamenti perché poi gli investitori non vengono più a investire in Italia. Se si fanno certe scelte politiche, poi si prendono i rischi sulla tenuta di occupazione e investimenti in Italia".

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