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Jabil, con accordo azienda-sindacati scongiurati 190 licenziamenti

03 giugno 2020 | 17.25
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

(Alessandra Testorio)- Accordo raggiunto per il sito Jabil di Marcianise al termine di una settimana di fuoco iniziata venerdì scorso con il dietrofront del gruppo americano a un passo dall'accordo al ministero del Lavoro: al termine di un nuovo round di oltre 7 ore sono stati revocati infatti con effetto 'immediato' i 190 licenziamenti per i quali la multinazionale aveva già aperto la procedura di rito; è stato ufficializzato il ricorso alle nuove 5 settimane di Cig per Covid previste dall'ultimo decreto del governo; ma soprattutto è stato formalizzato un percorso di incentivi con cui cercare di ricollocare i lavoratori, da qui a dicembre, o quanto meno renderne più appetibile l'esodo.

A rendere possibile un epilogo che appena 5 giorni fa sembrava di difficile realizzazione, in un clima di esasperazione e crisi come quello del territorio di Marcianise, ruolo e peso del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha ricucito le 'relazioni' diplomatiche con il vertice americano di Jabil e ottenuto quel via libera alla revoca dei licenziamenti alla base invece della rottura del tavolo istituzionale con i rappresentanti italiani del gruppo, del 26 maggio scorso. Un lavoro andato avanti per tutto il fine settimana con un unico obiettivo, spiegavano dal ministero: arrivare ad un accordo con cui tutelare le prospettive occupazionali dei lavoratori del sito.

E così "i lavoratori di Jabil non solo riceveranno un sostegno al reddito con la cassa integrazione, ma saranno accompagnati in un percorso di ricollocazione verso altre aziende", commenta ancora soddisfatta Catalfo al termine dell'incontro. L'accordo infatti, come si legge dal testo, prevede il riconoscimento di una 'dote economica' a beneficio di quelle aziende disponibili a realizzare la ricollocazione volontaria dei 190 lavoratori in cig per Covid pari a 30mila euro. La stessa somma che in alternativa viene messa a disposizione di quei lavoratori non interessati ad un percorso di reimpiego.

In caso di ricollocazione i lavoratori in cig potranno inoltre beneficiare di un percorso di formazione anche ricorrendo all’accordo di rimodulazione dell’orario di lavoro mediante l’utilizzo del “Fondo Nuove Competenze o in caso di emergenza anche impiegando le risorse del Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Questo fino alla scadenza dello stop ai licenziamenti previsti dal governo e all'utilizzo della Cig. Nel caso infatti, al termine del periodo si dovessero riscontrare ancora esuberi strutturali, azienda e sindacati, si legge ancora nell'intesa, si impegnano a definire l’eventuale procedura "nel più breve tempo possibile all’interno della fase sindacale", al termine della quale l’azienda procederà comunque alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Un modo questo per sciogliere quel nodo che aveva portato il 26 maggio scorso a far saltare il tavolo di trattativa.

Soddisfatti i sindacati. "L’importante è stato mettere al riparo i 540 lavoratori del sito di Jabil. Abbiamo respinto sin da subito la decisione scellerata della multinazionale americana, in un contesto così delicato per il paese e per il Sud", commentano Raffaele Apetino , segretario Generale Fim Cisl Campania, e Nicodemo Lanzetta, Segretario Generale Fim Cisl Caserta. Un accordo importante anche per la Fiom che "prevede come i lavoratori che saranno ricollocati presso altre aziende, conserveranno le stesse condizioni economiche e giuridiche maturate ad oggi presso Jabil",spiega Fabio Palmieri, responsabile per Jabil delle tute blu della Cgil. Soddisfatta anche la Uilm. “Ci auguriamo che i piani di ricollocazione vengano rispettati e che vadano nella direzione delle competenze dei lavoratori", conclude per tutti Michele Paliani, sindacalista Uilm.

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