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Spesa famiglie in calo, -4% in primo trimestre

09 giugno 2020 | 11.01
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Istat: -12% per prodotti non alimentari

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Le misure di contenimento della diffusione del Covid-19 hanno prodotto, secondo le stime preliminari del primo trimestre del 2020, un calo di circa il 4% della spesa media mensile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; in particolare, la marcata riduzione dell’offerta e della domanda commerciale al dettaglio ha determinato una flessione delle spese diverse da quelle per prodotti alimentari e per l’abitazione di oltre il 12% rispetto al primo trimestre 2019. Lo rileva l'Istat.

Nel 2019, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.560 euro mensili in valori correnti, sostanzialmente invariata rispetto al 2018 (-0,4%) e sempre lontana dai livelli del 2011 (2.640 euro mensili), cui avevano fatto seguito due anni di forte contrazione non recuperata negli anni successivi. Lo rileva l'Istat, osservando però che il 2020 apre in forte calo. Considerando la dinamica inflazionistica (+0,6% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, nic), in termini reali la spesa cala dell’1%, diminuendo per il secondo anno consecutivo dopo la moderata dinamica positiva osservata dal 2014 al 2017.

Poiché la distribuzione dei consumi è asimmetrica e più concentrata nei livelli medio-bassi, la maggioranza delle famiglie ha speso un importo inferiore al valore medio. Se si osserva il valore mediano (il livello di spesa per consumi che divide il numero di famiglie in due parti uguali), il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso nel 2019 una cifra non superiore a 2.159 euro, sostanzialmente invariata rispetto ai 2.153 euro del 2018. La composizione della spesa corrente è stabile rispetto al 2018: la spesa per abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili continua ad avere la quota più rilevante (35,0% della spesa totale), seguita dalla spesa per prodotti Alimentari e bevande analcoliche (18,1%) e da quella per Trasporti (11,3%).

Le famiglie hanno speso per prodotti alimentari e bevande analcoliche in media 464 euro mensili, in linea con il 2018. Più in dettaglio, un aumento significativo di spesa si registra per i vegetali (63 euro mensili, +2% rispetto all’anno precedente), che rappresentano il 2,5% della spesa totale, dopo carni (3,8% della spesa complessiva) e pane e cereali (3,0%). Solo la spesa per frutta (che pesa sulla spesa totale per l’1,6%) diminuisce significativamente nel 2019 (42 euro mensili, -2,5% sul 2018). Nel 2019, anche se in lieve attenuazione, permangono divari territoriali. I livelli di spesa più elevati, e superiori alla media nazionale, continuano a registrarsi nel Nord-ovest (2.810 euro), nel Nord-est (2.790) e nel Centro (2.754 euro); più bassi, e inferiori alla media nazionale, nelle Isole (2.071 euro) e nel Sud (2.068 euro).

Rispetto a Sud e Isole, nel Nord-ovest si spendono, mediamente, in termini assoluti, circa 740 euro in più, quasi il 36% in più in termini relativi. Nel Sud si registra tradizionalmente anche la quota di spesa più elevata per bevande alcoliche e tabacchi rispetto al resto del Paese (mediamente pari, tra il 2014 e il 2019, al 2,2%, contro l’1,8% a livello nazionale); tuttavia, nel 2019 questa spesa scende nel Sud da 48 a 45 euro mensili (-6,8% rispetto al 2018), fondamentalmente a causa del calo della spesa per sigarette, che passa da 27 a 24 euro mensili, segnando dunque una contrazione del 9,8% rispetto all’anno precedente.

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