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Crowdfunding, è boom dell'editoria. In 6 mesi raccolti 183 mln dollari

09 luglio 2020 | 17.16
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Founder dell'italiana Bookabook all'Adnkronos: "Autori emergenti entrano in circuiti grandi marchi, può funzionare anche per l'informazione"

Crowdfunding, è boom dell'editoria. In 6 mesi raccolti 183 mln dollari

(di Andreana d'Aquino)-

Anche il crowdfunding ha i suoi trend e la raccolta di investimenti per iniziative editoriali sta diventando il nuovo 'must' sulle piattaforme. Un vero e proprio boom a livello internazionale quello del crowdfunding editoriale che, nei primi sei mesi del 2020, è schizzato a 183 milioni di dollari raccolti su Kickstarter, un balzo se si pensa che in tutto il 2015 si contavano appena 70 milioni di dollari raccolti a livello internazionale. Ed il fenomeno che permette il coinvolgimento di una comunità di lettori nella pubblicazione di opere inedite sta catturando anche l'Italia.

"Con il crowdfunding editoriale gli autori emergenti entrano nel circuito dove ci sono anche i grandi editori" spiega all'Adnkronos Tomaso Greco, founder insieme a Emanuela Furiosi di bookabook, la casa editrice nata nel 2014 e che ha fatto del crowdfunding un vero e proprio tratto distintivo. "In realtà con bookabook sono ormai diversi i nostri autori che hanno ricevuto una proposta da un editore tradizionale, penso ad esempio a Christian Bergamo, autore di 'Quasi Padre', uscito da poco con Longanesi" sottolinea Greco che in 6 anni ha visto bookabook affermarsi come casa editrice attenta all’innovazione, passando da start-up a Pmi Innovativa, prima casa editrice italiana che pubblica libri attraverso il crowdfunding.

Così, nel primo semestre 2020, mentre la maggior parte delle attività culturali ha registrato una battuta d'arresto anche a causa dell'emergenza Covid-19, bookabook ha invece registrato "oltre 23.500 pre-ordini, pari al 21,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente" riferisce Greco convinto che il crowdfunding editoriale possa "funzionare anche nell’informazione, anche se -avverte- bisogna studiare dei modelli adatti alle esigenze dei lettori".

"Molte riviste e giornali sono ricorsi al crowdfunding, probabilmente il caso più noto è quello di The Correspondent che in questo modo ha raccolto milioni di dollari e costruito una forte comunità di lettori. Un altro caso è l'Hong Kong Free Press. In Italia mi viene in mente il crowdfunding di Valigia Blu" ricorda l'ideatore di bookabook che "a supporto dei suoi autori" ha messo in campo "una strategia" molto social. Ed anche i lettori che hanno acquistato almeno un libro sul sito della casa editrice sono aumentati nel primo semestre di quest'anno del 27,7% rispetto ai primi sei mesi del 2019. Cifre che si traducono in un aumento secco degli ordini sul sito del 13,5%, così come le visite alla piattaforma: +52,2%. Dati ancora più rilevanti se letti alla luce dell’emergenza sanitaria che ha colpito in maniera durissima anche il settore editoriale. Basti pensare che, tra le "uscite di punta" rimandate e le librerie chiuse, il calo del settore editoriale è stato calcolato in -50% e oltre negli ultimi mesi. Mentre il modello disegnato da una casa editrice più 'digitale' come bookabook si è ormai consolidato.

Fattore determinante per la crescita e le vendite degli ultimi mesi sono state dunque le innovazioni e le nuove modalità con le quali la giovane bookabook ha ideato la regia delle sue campagne di crowdfunding e di sostenere i suoi autori. Entrando a sbirciare nella casa editrice italiana, al tradizionale supporto strategico e grafico, negli ultimi mesi bookabook ha affiancato "e in maniera del tutto gratuita per i nostri autori", l’advertising sui social network, il mail marketing e, "a partire dal lockdown con l’intenzione di continuare su questa scia, sono iniziate dirette Facebook e Instagram".

Un modo, chiariscono dalla "maison editoriale-digitale" per dare alla community strumenti in più per scegliere nuovi libri e agli autori un maggior sostegno nella creazione del proprio pubblico, "un aspetto mancante sia nel crowdfunding tradizionale che nel selfpublishing". "Quando siamo partiti, nel 2014, alcuni addetti ai lavori ci guardavano con grande curiosità, ma anche con un certo scetticismo" confessa Tomaso Greco. "Qualcuno vedeva nel crowdfunding uno strumento per rischiare meno sui libri da pubblicare. In un certo senso è vero: se un libro è sempre un rischio per un editore, un libro con una comunità di lettori alle spalle diventa un 'rischio calcolato'" osserva.

Greco chiarisce infine che il crowdfunding è, dal loro punto di vista, "lo strumento migliore per costruire questa comunità: per noi è meglio investire in pubblicità sui social e capire se i lettori sono interessati a una proposta editoriale, piuttosto che pubblicarla al buio". E così il crowdfunding editoriale si rivela di fatto un nuovo modello che permette di testare fin da subito il potenziale sul mercato di una storia. Con un occhio anche all'ambiente e alla sostenibilità.

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