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Giochi: Eurispes, regolamenti regionali e limiti orari mettono a rischio tante sale Bingo

09 luglio 2020 | 12.07
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Malgrado le sue caratteristiche di luogo di socializzazione, il Bingo è stato ed è soggetto alle forti compressioni che discendono da alcune legislazioni regionali e dai regolamenti comunali. E' quanto emerge dal Rapporto Eurispes sul Bingo, su dati del 2018 di Adm, 'Il Bingo nella crisi del gioco legale in Italia: rischi e prospettive dell’offerta più “social” della galassia del gioco', come riporta l'Agenzia Agimeg.

Nel Rapporto sul Bingo, l'Eurispes sottolinea l'impatto fortemente negativo di alcune legislazioni regionali e dei regolamenti comunali sulla tenuta economica delle Sale Bingo, dato che le limitazioni poste in essere all’offerta del gioco pubblico, anche quando non direttamente indirizzate al Bingo, finiscono con il penalizzarlo e, addirittura, mettono a rischio la prosecuzione stessa dell’attività̀. Addirittura, il “distanziometro” può̀ ridurre il consumo di gioco nei giocatori “sociali”, ma non ha alcun effetto sul giocatore patologico; al contrario, risulta funzionale all’obiettivo di occultare al proprio àmbito relazionale e familiare i comportamenti patologici.

L'introduzione di tale strumento, che prevede una distanza (solitamente 500 metri o almeno 300) da un lungo elenco di luoghi così detti “sensibili” (scuole, chiese, centri di aggregazione, palestre, ecc.) da rispettare per gli esercizi che offrono gioco pubblico attraverso apparecchi, produce concretamente o produrrebbe nella maggior parte dei territori la pratica espulsione dell’offerta legale perché, al momento del varo delle leggi (e anche successivamente) non si era provveduto ad una loro mappatura.

La limitazione degli orari dell’offerta induce il giocatore patologico, ove non trovi altro sfogo, a concentrare in fasce ridotte le sue pulsioni, approfondendo le dinamiche compulsive in spazi temporali maggiormente omogenei per quanto riguarda le manifestazioni patologiche, e che contribuiscono a creare una dimensione di ghetto. Erga omnes, la forte riduzione dell’offerta di gioco pubblico, quando non la sua pratica espulsione ad opera del “distanziometro”, apre spazi che vengono immediatamente occupati dalle attività̀ illegali gestite dalla criminalità̀ organizzata, che da sempre ha nel gioco clandestino uno dei suoi core business.

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