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Libri: 'oltre la fragilità' di Antonio Calabrò, crisi è pericolo ma anche opportunità

11 luglio 2020 | 12.02
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Libri: 'oltre la fragilità' di Antonio Calabrò, crisi è pericolo ma anche opportunità

"Sono stagioni dolorose, di malattia. Di Paura. E di morte. Di un radicale sconvolgimento delle nostre vita a causa di un virus, Sars-Cov-2, che provoca centinaia di migliaia di vittime e milioni di malati. E di un brusco arresto delle economie, con conseguenze drammatiche sul lavoro, i redditi, il benessere. Scopriamo, con angoscia, la nostra fragilità. Una pandemia demolisce certezze e abitudini. E nulla tornerà più come prima, anche se, per non smarrirci, parliamo di 'nuova normalità'". Così scrive Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e vice presidente di Assolombarda, nel suo nuovo libro 'Oltre la fragilità. Le scelte per costruire la nuova trama delle relazioni economiche e sociali' pubblicato da Egea e nel quale ci sono anche due interventi, quelli dell'economista Francesco Giavazzi e di monsignor Gianni Zappa.

Il 2020, scrive ancora Calabrò, "sarà ricordato come un anno di 'divisione storica', un salto d'epoca, l'inizio di un nuovo evo ancora senza nome, come dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente o la Rivoluzione francese, sostiene con forza suggestiva Thomas Friedman sul 'New York Times'. Stiamo vivendo e scrivendo un'altra Storia, costretti a imparare a scandire un altro tempo, a immaginare un altro avvenire, più incerto e travagliato. E la cognizione di questo dolore ci cambia profondamente. In meglio? Chissà".

Le società sempre più articolate e complesse in cui viviamo, scrive Calabrò nel suo libro, si rivelano molto fragili e vulnerabili. Esprimono, è vero, straordinarie possibilità di crescita, grazie ai progressi di scienza e tecnologia su tutti i fronti dell’innovazione, ma sono quanto mai sensibili a fratture, cambiamenti, effetti inattesi. La loro stessa velocità ne è potenza e limite. La pandemia del Covid-19 e la conseguente recessione economica hanno reso molto più evidenti queste caratteristiche. Siamo cambiati, nel nostro tempo incerto e tagliente. Non migliori, forse. Non peggiori, speriamo. Comunque diversi, più consapevoli non solo di 'ciò che non siamo, ciò che non vogliamo', ma soprattutto di quello che ci tocca fare per tenere insieme benessere e solidarietà, sicurezza e democrazia. Rilanciare l’economia e il lavoro, pensando alla sostenibilità ambientale e sociale. E costruire comunità più equilibrate. Per non perdersi troppo d’animo e non disperdere conquiste e valori.

"Se la crisi è pericolo ma anche opportunità, se è rischio e scelta, caduta e ripresa, allora vale la pena di fermarsi a riflettere sui valori e sui significati di questa vera e propria svolta nella storia contemporanea" scrive ancora Calabrò.

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