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Appello Confindustria Digitale: "Strutturare lo smart working"

15 luglio 2020 | 18.25
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"Apriamo un percorso normativo, può essere opportunità innovazione. Diamo tempo alle imprese di proseguire in un quadro certo"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

di Andreana d'Aquino

Appello al Governo di Confindustria Digitale perché si renda strutturato lo smart working nel nostro sistema. "Apriamo un percorso strutturale per lo smart working" è la richiesta lanciata all'esecutivo dal presidente della Federazione Cesare Avenia aprendo oggi i lavori del webinar organizzato insieme alla Luiss Business School sul tema "Leadership e gestione remota nella nuova impresa digitale".

Avenia ha messo sul tavolo anche l'opzione che il lavoro agile può essere una "opportunità di innovazione" per il nostro Paese ed ha chiesto all'esecutivo di procrastinare lo smart working. "Esprimiamo profonda preoccupazione rispetto alla possibile scadenza al 31 luglio prossimo della procedura semplificata per il ricorso al lavoro agile" ha detto il presidente di Confindustria Digitale. "Riteniamo che lo smart working non vada visto come un’opzione solo legata all’emergenza sanitaria, ma come una concreta opportunità di cambiamento innovativo per il nostro paese" ha aggiunto.

Per Avenia bisogna anche "dare tempo alle imprese di pianificare le condizioni di prosecuzione delle attività produttive in un quadro certo, che consenta di contemperare le esigenze lavorative, organizzative e di tutela della salute" . "Facciamo appello al Governo e alle istituzioni affinché considerino l’opportunità di confermare le semplificazioni normative non solo per tenere conto della necessità per le imprese e i lavoratori di avere il tempo di pianificare le condizioni di prosecuzione delle attività produttive in un quadro certo che consenta di contemperare le esigenze lavorative, organizzative e di tutela della salute, ma anche per aprire un percorso strutturale per l’implementazione dello smart working, indirizzato a innovare l’economia su standard organizzativi e tecnologici più elevati e performanti" ha detto Avenia.

"La pandemia ha portato un'accelerazione che possiamo stimare di non meno di 5 anni in tutta una serie di processi che ora vanno consolidati, primo fra tutti lo smart working: per questo andranno ripensati i processi di organizzazione del lavoro e posta più enfasi sugli obiettivi e il loro conseguimento". A rilevarlo è stato Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School, intervenendo al webinar promosso con Confindustria Digitale "Leadership e gestione remota nella nuova impresa digitale". "Sicuramente -ha argomentato Boccardelli- non si dovrà tornare indietro, ma capitalizzare l'esperienza forzata che abbiamo vissuto per definire un lavoro smart sostenibile, produttivo e in grado di accompagnare la ripartenza del Paese".

Stando alla ricerca "Lo Smart working durante la pandemia Covid-19" condotta da Luiss Business School e discussa durante il webinar, lo smart working piace ai lavoratori italiani, anzi per il 66% ha spinto in alto la produttività ed il 75% sarebbe disposto a continuare l'esperienza del lavoro a distanza. Benefici dal lavoro agile sono emersi anche per il work-life balance ma il quadro ha luci e ombre. Perché mancano le relazioni sociali, e questa è la conseguenza negativa più sentita, e si riducono le opportunità di avanzamento e di carriera. Al webinar sono intervenuti Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, Laura Di Raimondo, direttore Assotelecomunicazioni-Asstel, Massimo Giordani, presidente Associazione Italiana Sviluppo Marketing, Guelfo Tagliavini, consigliere Federmanager, Stefano Venturi, presidente Steering Committee Competenze e capitale umano Confindustria Digitale.

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