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Pubblica Amministrazione, l’inchiesta Altroconsumo sui siti di otto città italiane

16 luglio 2020 | 16.14
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Milano - immagine di archivio (Fotogramma)
Milano - immagine di archivio (Fotogramma)

In un momento di crisi ed emergenza in cui sono proibiti o limitati gli spostamenti anche all’interno delle proprie città, come quello affrontato negli scorsi mesi, la digitalizzazione ha svolto un ruolo cruciale anche per i servizi della Pubblica Amministrazione. Altroconsumo ha quindi realizzato un’indagine che ha coinvolto i siti internet di otto città italiane.

Per portare a termine la ricerca, tra l’8 e il 20 aprile 2020, degli incaricati Altroconsumo hanno effettuato l’accesso ai siti di 8 Comuni come normali cittadini per verificare i servizi disponibili rispetto a tre ambiti: certificati ed estratti anagrafici, invii telematici e pagamenti. Inoltre, si sono anche verificate le diverse possibilità di accesso, nello specifico la presenza della modalità Spid. Per quanto riguarda i servizi disponibili sui siti analizzati, i risultati sono eterogenei: il 50% dei siti presenta un funzionamento e dei servizi buoni o ottimi.

Milano occupa la prima posizione - offrendo, soprattutto, il maggior numero di servizi e dando anche la possibilità di ricevere tutti i certificati richiesti via mail - seguita da Bari, Roma e Palermo. Segno che la digitalizzazione della pubblica amministrazione comunale è possibile al Nord come al Sud, ma anche che serve ancora tanto lavoro per rendere le situazioni uniformi. Tre città fra quelle coinvolte nell’indagine, Reggio Calabria, Padova e Firenze, raggiungono solo la sufficienza in quanto sono disponibili soltanto alcuni dei servizi online indagati. Infine, la città di Napoli occupa la posizione più bassa a causa dell’impossibilità di effettuare invii telematici e della scarsa accessibilità ai pagamenti, limitata a quelli per la mensa scolastica.

Durante i tre mesi di lockdown in Italia sono state create un milione di nuove identità digitali, Spid, +16% rispetto al trimestre precedente, complice la necessità di evitare gli sportelli fisici e gli incentivi statali accessibili via Spid. Dall’inchiesta emerge tuttavia come l’accesso tramite Spid non sia stato adottato in maniera efficace e uniforme in tutti i comuni. Risulta che nella maggior parte dei casi si utilizza questo meccanismo unicamente per certi servizi e a volte sono anche richieste ulteriori registrazioni. Solo nel sito dei comuni di Roma e Bari può essere utilizzato come strumento unico per accedere a tutti i servizi indagati, mentre a Reggio Calabria non è prevista la possibilità di accesso tramite identità digitale.

Attualmente sono 4.200 circa le amministrazioni che offrono la possibilità di accedere ai servizi tramite Spid, cifra che conferma il distanziamento del Paese dagli standard europei. Al momento l’Italia si posiziona al 25esimo posto su 28 nella classifica della Commissione Europea relativa alla digitalizzazione dell’Ue (Desi, 2020). Tuttavia, lo slancio dato dall’emergenza Covid-19, l’utilizzo dei fondi europei, del decreto Rilancio e il recente decreto legge Semplificazioni, potrebbero finalmente dare una spinta a un sistema, ancora da potenziare, ma con grandi possibilità di sviluppo nell’arco di poco tempo.

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