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Legge di Bilancio, ecco come sarà

26 agosto 2020 | 07.14
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(Fotogramma)
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Di manovre, questo Governo ne ha fatte diverse quest’anno per via dell’emergenza coronavirus: circa 100 miliardi stanziati attraverso i vari decreti, dal Cura Italia al decreto Liquidità, dal Rilancio all’ultimo decreto Agosto. Lo ricorda laleggepertutti.it, spiegando che ora, tocca pensare alla prossima legge di Bilancio, che rischia di essere viziata – se non addirittura preceduta da ulteriori provvedimenti – da un’eventuale seconda ondata della pandemia.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è già al lavoro con i suoi tecnici per mettere a punto una manovra che eviti, da una parte, di gonfiare di più il deficit e, dall’altra, di mettere ancora le mani nelle tasche dei contribuenti e nelle casse delle aziende. Covid permettendo, ovviamente. E tenendo conto dei soldi che arriveranno dall’Europa con il Recovery Fund (oltre 200 miliardi). Un gioco di prestigio che potrebbe avere un valore minimo di 20 miliardi di euro e massimo di 25 miliardi.

Gualtieri ha un mese di tempo per ragionare su come scrivere la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, primo rapporto che dovrà presentare a fine settembre per anticipare la legge di Bilancio. Sulla quale, però, è già possibile ipotizzare alcuni elementi.

Il primo, più che un’ipotesi è una certezza: la prossima manovra sarà la prima degli ultimi 10 anni senza la clausola di salvaguardia Iva introdotta da Silvio Berlusconi nel 2010. Significa che l’imposta sul valore aggiunto resterà, male che vada, così com’è, senza subire dei rialzi. L’altra certezza, stando alle parole del ministro, è quella della riforma fiscale, che il Governo intende fare con i soldi che già ci sono, senza chiedere altre tasse agli italiani.

Dopodiché, si entra nel campo delle probabilità. Tra queste, la riduzione di alcune agevolazioni fiscali. Oggi, sono 533 tra deduzioni, detrazioni e bonus vari, e costano 62 miliardi e mezzo di euro. A ben guardare, non si introducono nuove tasse ma si eliminano dei benefici. Non è la stessa cosa da un punto di vista di facciata.

Ciò che si recupera da questi tagli potrebbe essere destinato alla revisione delle aliquote Irpef, creando un gradino intermedio tra gli attuali 27% e 38% per dare un po’ di respiro al ceto medio.

E poi ci sono gli impegni da mantenere: dai 100 euro in busta paga che hanno sostituito gli 80 euro del bonus Renzi all’assegno universale che partirà a gennaio per tutti i figli dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni compiuti dei ragazzi. Dalla conferma dei bonus per la casa alla quattordicesima per i pensionati. Dalle missioni militari all’estero al rinnovo del contratto dei dipendenti statali.

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