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Pil, Gualtieri: "Calo 2020 non sarà a due cifre"

06 settembre 2020 | 14.59
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Il ministro: "Sarà vicino a -8%". E aggiunge: "Governo punta a discesa debito solida e sostenibile"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Sulla base di un set ampio e coerente di indicatori", aveva detto in mattinata al Forum Ambrosetti, valutiamo "un rimbalzo nel terzo trimestre maggiore rispetto a quanto indicato nel Def ad aprile" e "ciò significa una caduta media annuale del pil non lontana da quanto previsto ad aprile" a -8%. "Non posso darvi la cifra esatta" ma "è ben inferiore a quanto stimato dai previsori e non è a due cifre", aggiunge.

Bisogna "utilizzare al meglio" le risorse Ue "e non disperderle in mille rivoli micro progetti ma progetti con impatto significativo coordinati e coerenti", ha detto ancora Gualtieri sottolineando che nei piani del governo c'è "una discesa del debito solida e sostenibile". "Risulta evidente come sia il timing, sia la composizione degli investimenti" del recovery plan "può avere un impatto diverso, significativo sulla traiettoria della crescita" e dunque sul calo del "debito", ha affermato.

Nella Nota di aggiornamento al Def attesa per fine mese ci sarà "un meccanismo di discesa del rapporto debito/Pil solido e sostenibile", spiega Gualtieri.

Bisogna "avere fiducia" nel futuro sia per come gli italiani hanno affrontato questa crisi "sia perché l'Ue è stata all'altezza della sfida". Nei piani del governo c'è "una discesa del debito solida e sostenibile". "Risulta evidente come sia il timing, sia la composizione degli investimenti" del recovery plan "può avere un impatto diverso, significativo sulla traiettoria della crescita" e dunque sul calo del "debito".

La stima di crescita annua sarà vicina a quanto indicato dal governo ad aprile a -8% o forse addirittura migliore a condizione che si realizzino alcune condizioni. Lo ha indicato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri intervenendo poco dopo al Festival de 'Il Fatto Quotidiano'. "Noi facemmo una previsione al varo del Def a metà aprile di una perdita Pil -8% nel 2020 poi lockdown si è protratto di più" ed "una serie di istituti presentarono previsioni molto pessimistiche, a due cifre, -11%, -12% o addiritture -13%, poi queste previsioni si sono viste in parte sulle stime Istat", spiega Gualtieri. "Noi però abbiamo iniziato a registare una fortissima ripresa della produzione industriale a maggio e poi a giugno con dati superiori nostre attese" oltre a "tutta una serie di indicatori sulla fiducia dei consumi e entrate fiscale". Quindi "le previsioni Nadef rivedranno al ribasso il -8%, ma saranno meno pessimistiche di quelle che per un certo periodo sono state pubblicate". Poi "ovviamente siamo a inizio settembre e ci sono tanti fattori che potranno influenzare" il Pil legati all'andamento della pandemia. Inoltre con la "piena implementazione della strategia tre T senza arrivare a misure chiusura generalizzata ma con un'azione granulare per contenere l'inevitabile recrudescenza post estiva", la "nostra previsione forse sarà confermata o rivista addirittura al rialzo".

RECOVERY FUND - Il recovery fund, ha detto al Forum Ambrosetti, rappresenta "per l'italia un'occasione unica e irripetibile, per coglierla dobbiamo lavorare tutti insieme" in modo "corale e collettivo". "Il nostro programma avrà una coerenza top-down" ma "ci sarà anche una forte azione ascolto delle idee e dei progetti" e "queste settimane si arriverà alla selezione, alla definizione dei progetti", aggiunge, spiegando che "saranno settimane inteso confronto". Sulla stesura del recovery plan nazionale "l'ambizione è alta" ed intendiamo "fare presto e fare bene" con l'obiettivo "non di riportare l'Itala come era prima" ma per uscire "da questa emergenza con un paese migliore e questo richiede uno sforzo corale e collettivo".

"Il Recovery Plan sarà incentrato sugli investimenti, che hanno un forte impatto su Pil e crescita economica. Vedrete le nostre stime a breve. Questa massa di investimenti aggiuntivi ci darà anche lo spazio per gradualmente far entrare a regime una riforma fiscale che strutturalmente si finanzierà con il contrasto all’evasione fiscale e con una riforma del sistema delle detrazioni e della tassazione ambientale". "Il Recovery plan ci dà lo spazio anche fiscale per far entrare a regime una riforma che speriamo sia ambiziosa e dia semplicità al sistema tributario e riduzione del carico fiscale soprattutto per i redditi medi e medio bassi", ha aggiunto.

MES E TLC- Sul ricorso ai fondi del Mes "la mia posizione è nota da tempo". Lo ha detto il ministro dell'Economia al Forum Ambrosetti. Nei giorni scorsi il ministro ha spiegato di ritenere il Mes uno strumento utile. "Il Mes non è la panacea di tutti i mali ma sarebbe impreciso dire che non c'è condizionalità - ha detto poi al Festival del 'Fatto Quotidiano' -, che le condizionalità del Mes sono state sospese per un impegno politico della Commissione, la condizione è che si usino risorse per le spese sanitarie".

Mentre a proposito di telecomunicazioni, il ministro Gualtieri dice che "adesso abbiamo la prospettiva di una rete unica positiva e utile per accelerare gli investimenti e avere una rete neutrale e aperta a tutti".

FISCO - "E' in corso un lavoro avviato prima del Covid di elaborazione della riforma fiscale che avrà nella riforma dell'Irpef la parte più importante anche se non l'unica". "L'obiettivo è semplificare il sistema", ha detto il ministro sempre al Festival del 'Fatto Quotidiano', e "disboscare la giungla delle detrazioni singole" che si sono accumulate "e realizzare a regime una riduzione del carico fiscale dei redditi medio-bassi". "A me il sistema tedesco personalmente piace, ma non è l'unico", aggiunge.

I PROGETTI - "Sulla mia scrivania ho una pila altissima di progetti" da realizzare con le risorse del Recovery Fund e " altri stanno arrivando" ha detto, intervenendo al Festival de 'Il Fatto Quotidiano', sottolineando che ci saranno "grandi cluster di investimento per realizzare obiettivi chiari, misurabili" e "coerenti".

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