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Giochi: in 2019 11,4 mld entrate, impazza slot

09 settembre 2020 | 20.05
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L'anno scorso, secondo quanto emerge dal Libro Blu dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli anticipato dall'Adnkronos, il gettito erariale in arrivo dalle accise è pari a 33.811 milioni di euro

Giochi: in 2019 11,4 mld entrate, impazza slot

Nel 2019 il settore dei giochi ha assicurato all’Erario entrate per 11,4 miliardi di euro. Sono questi, a quanto apprende l'Adnkornos, alcuni dei risultati principali emersi dal Libro Blu dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Adm, che sarà presentato venerdì. A fare la parte del leone le nuove slot Awp con un contributo del 46,22%; 17,24% gli apparecchi Vlt; 12,89% lotterie; 10,53% Lotto, tra i principali. Nel 2019, il numero di esercizi controllati a livello nazionale in cui vi è offerta di gioco è pari a 34.920 mila. L’imposta accertata nel 2019 è pari a 48,5 milioni di euro e conferma i risultati dell’attività di contrasto all’evasione delle imposte nel settore dei giochi, registrato già negli anni precedenti.

Nel 2019 il gettito erariale in arrivo dalle accise è pari a 33.811 milioni di euro: del gettito accertato annuo il 93% scaturisce dalle accise su prodotti energetici, la rimanente parte deriva da prodotti alcolici (1,4 miliardi da alcoli). Il gettito complessivo è cresciuto di 109 milioni di euro rispetto al 2018 (33.702 milioni di euro) L'incremento, tenuto conto dell'invarianza delle aliquote accise, è determinato principalmente dall'aumento del consumo dei prodotti sottoposti ad accise quali carburanti e energia elettrica.

Il numero totale delle dichiarazioni doganali all’importazione è 6.066.342, in linea con quello del 2018 (6.075.021) per un valore complessivo pari a 187.148 milioni di euro (187.302 mln nel 2018). Il numero totale delle dichiarazioni doganali all’esportazione è 14.921.450, in aumento del 5% rispetto al 2018 (14.210.101). In rialzo anche il valore complessivo dei beni dichiarati in uscita dall'Italia che segna un incremento del 4% a 229.349 milioni di euro rispetto ai 219.531 milioni del 2018.

Meno beni dichiarati alle Dogane italiane ma di valore maggiore. Sul fronte del rapporto tra valore e quantità emerge che il valore di un kg di merce importata è passato da 0,84 euro per kg a 0,95 euro per kg (+13,10 per cento); quello di un kg di merce esportata da 3,22 euro a 3,73 euro (+15,84 per cento). Il risultato è giustificato dallo spostamento dei flussi dei traffici commerciali verso categorie merceologiche a maggiore valore, a discapito dei flussi di merci a basso valore di mercato (ad es. industria manifatturiera). Per il triennio 2017-2019 si registra un incremento del valore complessivo delle merci esportate (pari a 5,22 per cento) ed importate (pari a 7,98 per cento) a fronte di una riduzione delle relative quantità (per l’export 9,20 per cento e per l’import 4,93 per cento).

Violazioni tributarie al top nel 2019: l'imposta accertata a seguito dei controlli realizzati in fase di sdoganamento dei beni deriva principalmente, per il 90%, da violazioni di tipo tributario ammonta a 1,9 miliardi di euro. Le principali categorie di violazioni riguardano Iva intracomunitaria, accise, Iva plafond e fenomeni legati alla cosiddetta frode carosello. I controlli in fase di sdoganamento hanno determinato violazioni di natura extra tributaria e sequestri per 10 mila tonnellate di prodotti e circa 12 milioni di pezzi. Tra le principali violazioni si evidenziano fenomeni illeciti in merito a traffico di rifiuti (sequestrate 2,25 tonnellate di rifiuti), alla contraffazione (sequestrati 3,56 milioni di pezzi) e alla sicurezza dei prodotti (sequestrati 2 milioni di pezzi), e introduzione di farmaci non ammessi (sequestrati 1 milione di pezzi).

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