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Fase 3: Meritocrazia Italia, 'da Governo serve atto di coraggio, ecco nostre proposte'

23 ottobre 2020 | 10.25
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Fase 3: Meritocrazia Italia, 'da Governo serve atto di coraggio, ecco nostre proposte'

"Nel momento di difficoltà serve un’azione politica audace. Il tempo stringe e le misure messe in campo, così come quelle ulteriori ipotizzate, sembrano non risolvere compiutamente il problema. C’è un’Italia che già arrancava pre Covid 19 e che oggi ha bisogno di interventi di sostegno importanti. Serve l’anno zero dei debiti e delle scadenze per chi è in situazione di difficoltà finanziaria. Non ha senso chiedere soldi a chi lo Stato già sa che non potrà pagare. Non ha senso promettere finanziamenti bancari con garanzia dello Stato se buona parte del tessuto socioeconomico è segnalato alla Crif. Non ha senso parlare di smart working per la Pubblica Amministrazione se i telefoni squillano a vuoto ed il disagio del cittadino aumenta". Lo sottolinea in una nota Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia, che, "consapevole della enorme difficoltà in cui si trova il Governo nel dover contemperare una serie indefinita di problemi, chiede un atto di coraggio".

"Oggi, dunque, appare necessario contribuire alla tutela del Paese, suggerendo l’adozione di misure importanti e audaci, che tengano conto della gravità della situazione attuale e di quella di imminente arrivo, in uno alla necessità di attuazione di una politica economica, sociale, fiscale e redistributiva finalizzata al contenimento delle pesantissime conseguenze connesse alla crisi in atto ed alla ripartizione del carico di sacrificio tra lo Stato e tutte le categorie di cittadini - sottolinea Mauriello - Non vi è dubbio, infatti, che il Covid 19 abbia aggravato le diseguaglianze sociali e materialmente sovvertito il rapporto tra pubblico e privato, facendo sì che alla stabilità e garanzia del posto di lavoro e della retribuzione dei primi corrisponda l’assoluta precarietà in termini economici, sociali, familiari e gestionali dei secondi".

"Fatta eccezione per alcuni settori che vedono aumentare i propri profitti a dismisura (come l’e-commerce, l’informatica ed i big data) - sottolinea il presidente di Meritocrazia Italia - tutto il comparto oggi collegato agli esercizi commerciali, all’artigianato, alla piccola-media industria ed alle partite Iva è in fortissima sofferenza ed affanno, tanto che milioni e milioni di persone vivono sul filo e sulla costante assenza di garanzie e tutele, sotto il costante spettro della immediata perdita del lavoro in seguito allo sblocco dei licenziamenti ed al termine della Cassa Integrazione in deroga e soffocati da una tassazione che supera il tollerabile. Ebbene è necessario che il Paese sostenga le categorie più colpite con politiche di incentivo, redistribuzione e riabilitazione adeguate, consapevoli che i prestiti di derivazione comunitaria (provengano essi da Recovery Fund, MES o BCE è indifferente) saranno sempre vincolati a riforme settoriali e di rilancio strutturale, come tali giammai destinabili all’aiuto della popolazione in difficoltà".

Su tali presupposti Meritocrazia Italia propone allora di:

A) introdurre immediatamente meccanismi di agevolazione fiscale per le aziende che mantengono il personale e/o assumono a tempo indeterminato, ovvero prevedere un credito d’imposta ai fini delle imposte dei redditi pari al 20% delle ritenute applicate a titolo d’acconto sugli stipendi del personale assunto a tempo indeterminato per i prossimi due anni di lavoro;

B) prevedere una sanatoria tombale dei debiti fiscali da parte di imprese che abbiano registrato un calo di fatturato superiore al 70% rispetto al biennio precedente ed ai contribuenti che versino in stato di disoccupazione da oltre 12 mesi e l’elisione delle sanzioni ed interessi sui debiti fiscali di tutte le imprese e contribuenti, nonché derogare alla decadenza dai benefici della definizione agevolata, con tolleranza di 15 gg in caso di tardivo pagamento;

C) disporre l’immediato pagamento di tutti i debiti da parte dello Stato e delle PA in favore dei privati creditori, anche mediante la previsione di meccanismi di compensazione immediati e cedibili. Impedendo la possibilità di chiedere il fallimento di aziende che abbiano crediti importanti verso la pubblica amministrazione;

D) disporre la riduzione del 30% di tutti gli stipendi pubblici superiori all’importo annuo di 150.000 euro e bloccare la concessione di qualsivoglia aumento di stipendi per il settore pubblico, dando vita ad una seria e complessiva riforma di contenimento dei costi della PA;

E) Ridurre le tasse sulle importazioni e favorire il rilancio dell’economia italiana digitale attraverso la detassazione dei proventi per l’anno 2020 e 2021 a fronte di nuove assunzioni, in attesa della realizzazione in ambito europeo del mercato unico digitale

F) Istituire un Fondo di Garanzia per gli autonomi con contribuzione mista a carico del settore pubblico e privato;

G) specificare con sollecitudine e chiarezza i termini di erogazione degli aiuti annunciati nel DPCM del 18.10.2020, prevedendone la facilità di accesso senza la mediazione istruttoria degli istituti di credito".

"E’ il momento del coraggio e Meritocrazia è sempre a favore dei Cittadini e di chi li Governa", conclude Mauriello.

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