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Pastore (Iccrea Banca): "Norme più restrittive su conti correnti creeranno problemi, serviva proroga"

21 gennaio 2021 | 09.47
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Il dg all'Adnkronos: "Ci sarà relazione più proattiva con cliente: non solo monitoraggio e consulenza, ma anche anticipo di eventuali anomalie"

Pastore (Iccrea Banca):

"L'introduzione di una normativa più restrittiva in un momento di significativa difficoltà delle imprese e delle famiglie genererà qualche problema e sarebbe stata opportuna una proroga. Comporterà inevitabilmente una relazione più proattiva tra la banca ed il cliente, che non si limiti al solo monitoraggio e ad una consulenza finanziaria, ma anticipi eventuali anomalie prima che queste si concretizzino". Lo dice, all'Adnkronos, il direttore generale di Iccrea Banca, Mauro Pastore, nel commentare le nuove norme europee sui conti correnti entrate in vigore dal 1 gennaio.

Questa nuova 'relazione' con cliente, spiega ancora Pastore, "potrà consentire alle banche di individuare anche le aziende che con il supporto finanziario potranno svilupparsi nel prossimo futuro". La "vera sfida", continua il dg della capogruppo, "è ricreare il giusto clima di fiducia. Gli istituti bancari hanno certamente una loro responsabilità verso il territorio, ancor di più le Bcc vista la loro vocazione mutualistica. Ma allo stesso tempo è necessario creare un terreno fertile dove i diversi interlocutori, chiamati a promuovere lo sviluppo di un territorio e tra cui certamente le banche, possono e devono agire. Alle nuove regole introdotte dall’Eba mi auguro si possano aggiungere anche iniziative normative sotto il profilo fiscale, finanziario e a supporto dell’occupazione, per accompagnare le famiglie e le Pmi anche a fronte di difficoltà temporanee", aggiunge Pastore.

L'idea di Draghi per le imprese - "La proposta è senz’altro molto interessante. Draghi parla di finanziamenti garantiti dallo Stato per le imprese che mantengono o creano occupazione. Per tale tipologia di imprese, le banche ben possono rinunciare ai loro margini", dice Pastore commentando l'idea dell'ex presidente della Bce. "Si tratterebbe, a ben vedere, non tanto di un onere, ma di un modo per favorire l’occupazione ed i consumi e ciò avrà benefici sui prestiti delle banche già in bilancio e su quelli futuri. Si tratterebbe quindi di un buon investimento, non di un costo. Dobbiamo ricreare un clima di fiducia verso gli investimenti ed i consumi per far ripartire la crescita. In questo periodo imprese e famiglie mantengono la loro liquidità inattiva sui conti correnti per l’incertezza del futuro economico. Dobbiamo far ripartire la volontà di intraprendere iniziative", aggiunge Pastore.

I fondi dalla Ue - L'Italia ha bisogno "di una stabilità politica che permetta una visione certa di medio periodo al Paese, insieme alle iniziative legate ai progetti del Recovery Plan, che devono trasformarsi, presto, in risultati concreti: per l’educazione digitale, gli investimenti eco-sostenibili, le infrastrutture e, poi, certamente la scuola e la sanità", afferma Pastore. "Non dimentichiamo - aggiunge - una gestione consapevole delle risorse, per sostenere quelle aziende in grado di generare valore e mi riferisco in particolare a quelle realtà che tutelano l’occupazione in un momento delicato e fragile come quello attuale".

Il bilancio di un anno e mezzo in Iccrea Banca - E' "positivo in generale" ma con ancora "molto lavoro che resta da fare, considerando anche l’attuale difficilissimo scenario economico" il bilancio a 18 mesi dalla nomina a direttore generale. Come spiega Pastore, "ho dedicato questa prima fase del mio incarico - spiega - soprattutto a razionalizzare i nostri processi interni e creare le condizioni perché il Gruppo possa esprimere tutto il suo potenziale a favore delle Bcc, avviando una intensa attività di ridefinizione strategica dei settori nei quali vogliamo ulteriormente investire con risorse interne e di quelli per i quali riteniamo di procedere con delle partnership. Il cda della capogruppo Iccrea Banca - ricorda - sta aggiornando le linee del piano industriale per tener conto degli effetti della pandemia sulle scelte future. Nell’arco di questo piano, arriveranno i risultati attesi, frutto degli sforzi di razionalizzazione compiuti".

Sul versante della più stretta attualità, ricorda poi Pastore, e cioè quella dell'emergenza liquidità in tempo di pandemia, il Gruppo Iccrea "ha autorizzato moratorie per oltre 23 miliardi di euro e finanziamenti per oltre 6 miliardi di euro. Sono, questi, segnali incontrovertibili della nostra forte attenzione alle dinamiche locali di un territorio", dice il direttore generale che aggiunge: "Stiamo poi realizzando un importante lavoro di pianificazione strategica ed industriale. E’ in corso l’attività di valutazione analitica degli attivi del Gruppo da parte della Banca Centrale Europea (il Comprehensive assessment) che si concluderà tra marzo e maggio 2021. Parallelamente il cda della Capogruppo Iccrea Banca sta aggiornando le linee del piano industriale del Gruppo attualizzandolo alla difficile congiuntura economica".

"E’ evidente che le stime sull’impatto della crisi sull’asset quality delle banche sono fortemente dipendenti dalla durata dell’emergenza sanitaria. Il nostro obiettivo è di lavorare con le Bcc per accrescere le leve e rafforzare la capacità di proposta di servizi al territorio. In questa direzione vanno, ad esempio, l’accordo con Pitagora per la cessione del quinto dello stipendio e quello con BlackRock sul risparmio gestito. Come, certamente, l’attenzione al turismo con il nostro progetto dedicato agli albergatori e all’economia circolare dei territori, grazie al quale abbiamo avviato una rete d’imprese che ha aderito all’agenzia di Confindustria RetImpresa. Sono, queste e altre che abbiamo realizzato nel corso dell’anno passato, iniziative volte ad accompagnare il ruolo delle Bcc nelle tante economie locali del nostro paese e a promuovere il loro ruolo fondamentale nel tessuto sociale italiano".

Guardando agli impatti della crisi su famiglie e Pmi, Pastore fa notare come siano queste realtà ad aver sofferto la situazione "più di tutti. Sono l'ossatura della clientela delle Bcc. A oggi sono certo che solo un gruppo di banche cooperative - spiega riguardo al ruolo delle Bcc - possa esprimere una prossimità adeguata al territorio ed effettuare al contempo gli investimenti necessari soprattutto nell’ambito dei processi di digitalizzazione e di Open Banking, oggi necessari, anche attraverso alleanze con partner specializzati e con le Fintech. Pur rimanendo nel solco della nostra identità di banche locali.

"Il gruppo - continua il dg Pastore - può consolidare una serie di costi connessi alle attività di controllo attraverso economie di scala e di scopo ed, infine, sulla parte dei ricavi, il Gruppo può fornire prodotti e servizi competitivi che la singola Bcc avrebbe difficoltà a realizzare in forma autonoma. Con queste condizioni, le banche di territorio potranno essere determinanti per la l’individuazione ed il supporto delle iniziative che incrementeranno la produttività e che genereranno o manterranno occupazione. Possono essere la molla che fa fare il salto all’economia".

Quanto all'attività di de-risking intrapresa dal gruppo, "stiamo procedendo secondo i percorsi condivisi con le autorità di vigilanza", spiega ancora Pastore che aggiunge: "Come sappiamo, la liquidità e il patrimonio sono elementi essenziali per la vita di una banca. Anche in tale comparto, è apprezzabile che la riforma del Credito Cooperativo abbia agevolato il confronto e la collaborazione tra Iccrea e le Bcc per la dismissione degli Npl. Nel novembre scorso abbiamo perfezionato una nuova cartolarizzazione di 2,4 miliardi di euro assistita da Gacs, la più importante operazione multi-cedente del Gruppo Iccrea che ha coinvolto 90 banche di cui 88 del Gruppo. In questo senso, dal 2018 abbiamo cartolarizzato Npl, sempre attraverso Gacs, per 6,4 miliardi di euro: uno sforzo notevole volto ad alleggerire i bilanci delle Bcc e confermare l’impegno verso il miglioramento dei profili di rischio e di patrimonializzazione".

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