I timori per la crescita in Cina penalizzano l'Europa. Le principali piazze del vecchio continente hanno avviato la settimana all'insegna delle perdite e dei timori dopo il dato che vede il quinto calo mensile consecutivo per l'industria manifatturiera cinese. Secondo quanto rilevato da Hsbc e Markit, l'indice è sceso a 48,1 a marzo contro il 48,5 di febbraio. Non aiutano le previsioni che emergono da uno studio di Standard & Poor's sulla crescita in Eurozona dove, nel 2014, la crescita del Pil dovrebbe attestarsi all'1% per poi salire l'anno prossimo all'1,4%. Nè sono di supporto la chiusura tonica di Tokyo (+1,77%) e quella positiva delle piazze asiatiche.
In questo scenario, in attesa di Wall Street, al giro di boa di metà seduta Amsterdam è debole a -0,13%, Bruxelles perde lo 0,45%, Parigi lo 0,41%, Francoforte lo 0,38%, Londra lima a -0,19% e Madrid è pesante a -0,76%. Milano è in linea con le consorelle. Dopo un avvio debole e un breve tentativo di ripresa in mattinata, alle 13.30 il Ftse Mib è in ribasso dello 0,31% a 20.908 punti e l'All Share dello 0,28% a 22.310 punti. In apertura il differenziale fra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi si è attestato a 180 punti, il rendimento dei nostri titoli al 3,44%. Più basso a 172 punti lo spread fra Bonos a dieci anni e Bund decennali, il rendimento dei titoli di Madrid è al 3,36%.
Nel paniere principale milanese è sprint per Gtech, che conquista la maglia rosa in tarda mattinata con un rialzo del 3,95% a 22,91 euro. Ben intonata fin dalle prime battute è Ansaldo che guadagna il 3,39%, dopo aver limato i massimi. Ben acquistata anche la controllante Finmeccanica (+1,71% a 7,14 euro) che ignora gli arresti eseguiti questa mattina nei confronti di quattro dirigenti per fondi neri e tangenti. (segue)
