Avvio di ottava positivo per la piazza finanziaria milanese e, a ruota, anche per le consorelle europee, anche se più deboli. A imprimere il cambio di passo, dopo una mattinata in calo, i dati macroeconomici provenienti da oltreoceano. In particolare, crescono dell'1,1% le vendite al dettaglio nel mese di marzo negli Stati Uniti: si tratta di un aumento superiore al consensus, che immaginava +0,8%. Al netto del comparto auto la crescita è stata dello 0,7%.
"Riteniamo - commenta Filippo A. Diodovich di Ig Markets - le cifre molto positive perché mostrano un aumento importante dei consumi delle famiglie americane. L'aumento della spesa per consumi dei cittadini statunitensi avrà un impatto positivo anche sul Pil".
Anche gli indici di Wall Street si muovono all'insegna dei rialzi, spinti, oltre che dalle vendite al dettaglio, anche dai numeri diffusi da Citigroup che ha chiuso il primo trimestre con profitti in aumento del 3,5%, rispetto allo stesso periodo del 2013, a 3,94 miliardi di dollari, pari a 1,23 dollari per azione, nonostante un calo dell'1% dei ricavi, scesi a 20,1% miliardi. "Ottima la trimestrale di Citigroup che ha battuto le stime. I risultati positivi della banca d'affari - aggiunge Diodovich - fanno tornare un po' di entusiasmo sul settore finanziario (venerdì deludenti dati trimestrali annunciati da JPMorgan Chase)".
Mentre l'attesa, in termini macro, per martedì è per l'indice Zew tedesco, Parigi chiude in progresso dello 0,43%; Londra +0,34%; Francoforte +0,26%; Zurigo +0,17%; Bruxelles +0,16%; Amsterdam -0,03%; Madrid -0,17%; Lisbona -0,32%. A Milano il Ftse Mib cresce dello 0,55% a 21.314 punti. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso in calo a 165 punti, rendimento al 3,18%.
"Dal punto di vista tecnico il mantenimento al di sopra di area 21mila (dove transita la media mobile a 50 giorni) può essere interpretato come un segnale positivo per le aspettative di una possibile reazione dei prezzi dopo le recenti tensioni" sottolinea l'esperto di Ig Markets. "Conferme per le prospettive rialziste arriveranno con la vittoria della resistenza a 21.500, oltre alla quale si getterebbero le basi per un allungo in direzione di 22.218. L'eventuale rottura dei supporti a 21.000/20.900 introdurrebbe, invece, una probabile flessione a 20620 (bottom del 24 marzo)".
Forte calo di Bpm tra le blue chips. Il titolo di Piazza Meda ha ceduto l'8,52 a 0,63 euro dopo che l'assemblea straordinaria degli azionisti ha bocciato la riforma della governance. Si avvicina, inoltre la data dell'avvio della ricapitalizzazione da 500 milioni di euro. La Consob ha vietato le vendite allo scoperto sul titolo per oggi e domani, tenuto conto della variazione di prezzo registrata dal titolo nella giornata di oggi (superiore alla soglia del 10%).
Tra i bancari in calo anche Mps che cede il 5,32% a 0,25 euro; Bper lascia sul terreno il 3,42%; Ubi Banca -1,16%. In territorio positivo Intesa Sp che guadagna lo o,17%; Mediobanca +0,66%; Banco Popolare +1,59%; Unicredit +1,2%.
Terna termina la giornata in progresso dello 0,88%; Enel +1,26%; Eni +1,76%; Finmeccanica cede invece il 2,12%. In spolvero i titoli del lusso con Tod's +4,99%; Salvatore Ferragamo +3,22%; Brunello Cucinelli +2,56%; Yoox +1,75%, Moncler +1,52%. Acquisti anche su Saipem che chiude in progresso del 2,39%; Enel Gp +2,9%; Tenaris +1,51%.
Sul mercato valutario, "l'euro ha perso un po' di terreno rispetto alle principali divise internazionali - spiega infine Diodovich - sulla scia sia delle parole di Draghi a Washington del weekend che dei positivi dati macro Usa (vendite al dettaglio). Il governatore dell'istituto di Francoforte ha ribadito che il Governing Council della Bce è unanime nel suo impegno a ricorrere anche a misure non convenzionali per fronteggiare i rischi di un periodo prolungato di inflazione bassa. Il piano di quantitative easing europeo potrebbe essere molto vicino a essere lanciato".
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