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Mediobanca: utile batte consensus, cede Telecom entro giugno/Adnkronos

10 febbraio 2015 | 13.23
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La banca d'affari chiude il semestre con 261 mln di risultato netto, in calo per le minori cessioni di partecipazioni. Forte miglioramento del risultato operativo (+58%), i ricavi crescono del 16%. Il 3% di Generali verrà venduto l'anno prossimo, forse in cambio di asset bancari.

L'ingresso di Mediobanca, a Milano.
L'ingresso di Mediobanca, a Milano.

Mediobanca chiude il primo semestre con un utile netto superiore al consensus. La banca d'affari nella prima metà dell'esercizio 2014-15 ha registrato un utile netto di 261 mln di euro , in calo del 14,5% rispetto ai 305 mln del primo semestre 2013-14 a causa di minori utili dalla cessione di partecipazioni (solo 16 mln nel periodo rispetto a 153 mln). L'utile semestrale è superiore al consensus delle previsioni degli analisti raccolto dall'istituto, attestato a 250 mln. L'utile del secondo trimestre è di 101 mln, da 133,5 mln.

Migliora l'utile operativo, a 321 mln (+58%), grazie alla forte ripresa delle attività bancarie; crescono i ricavi, a 1.014 mln (+16%). L'utile lordo dell'attività bancaria è quasi triplicato, a 198 mln da 72 mln. Tra le componenti dei ricavi, il margine di interesse sale del 2,4% a 547,9 mln; i proventi di tesoreria segnano un forte aumento, a 82,8 mln da 16,7 mln per il favorevole andamento del mercato dei cambi e dei titoli a reddito fisso. In forte crescita anche le commissioni, a 260,3 mln (+35,5%). I costi di struttura salgono del 6,1%, da 370 a 392,4 mln, per l'espansione dell'attività sia nel consumer che nel wholesale.

Le rettifiche di valore su crediti si attestano a 300,7 mln, da 302 mln. Gli impieghi salgono del 4,2%, con una crescita distribuita in tutti i settori. Il contributo delle Assicurazioni Generali flette da 131 a 123 mln. Dopo cessioni di partecipazioni per 840 mln nel 2013-14, con utili per 240 mln, nel semestre sono state cedute partecipazioni per 80 mln, con utili per 15 mln. Sono attese ulteriori cessioni di partecipazioni nel secondo semestre. Passando al patrimonio, il Common Equity Tier 1 Ratio phased-in è dell'11%, dall'11,08%, e fully phased al 12,65%, dal 12,5%.

Riprende quota il Wholesale Banking - Tra le diverse divisioni, il Wholesale Banking (attività bancaria che vede come clienti grandi imprese, governi e grandi amministrazioni pubbliche) ha visto una crescita dei volumi del 6% e del 57% nei ricavi, con un utile netto di 98,6 mln, da 0,6 mln. Il Private Banking chiude il semestre con 18 mln di utile, da 27,5 mln. Il Credito al consumo vede l'utile calare a 31 mln, da 50 mln, a causa di rettifiche non ricorrenti. Il Retail Banking (CheBanca!) vede una perdita netta in riduzione da 10,3 mln a 8,1 mln. Il Principal Investing segna un utile di 127 mln, da 245,4 mln.

Nagel, risultati incoraggianti - "Siamo particolarmente soddisfatti di un andamento che ci incoraggia: dallo sviluppo del business arrivano dei numeri piuttosto importanti", commenta l'amministratore delegato Alberto Nagel. Guardando al prossimo futuro, "se il verso dei mercati non cambia improvvisamente per le crisi in atto e rimane il sostegno della banca centrale, ci aspettiamo un mercato equity, dell'M&A e anche del debito piuttosto robusto. Ci aspettiamo trimestri interessanti dal punto di vista commissionale" per l'Investment Banking.

Giudizi positivi dai broker - Per Citigroup i risultati hanno mostrato "ricavi più robusti rispetto al consensus, probabilmente grazie principalmente al margine di interesse, e costi largamente il linea. Gli accantonamenti a fronte di perdite su crediti sono stati del 6% più alti del consensus, ma includevano 40 mn di one-off nel settore retail". Anche Kepler Chevreux sottolinea le "sorprese positive sul fronte dei ricavi" e "la forte performance a livello operativo". Per Ubs "il messaggio principale è che, a livello operativo, la crescita degli impieghi è tornata, sia nel Corporate and Investment Banking che nel Retail. Il management ha avuto un atteggiamento proattivo nella gestione del bilancio nel nuovo scenario dei tassi di interesse, riducendo la liquidità in eccesso e gli investimenti in obbligazioni per lasciare spazio alla crescita degli impieghi, migliorando quindi gli spread". Per Equita i conti del secondo trimestre sono "molto migliori delle attese e di qualità eccellente. Ci sono state sorprese positive in tutti i campi, ma ci fa particolarmente piacere la crescita del margine di interesse (+5% trimestre su trimestre)".

Guadagna in Borsa - Piazza Affari ha accolto bene i risultati, che inaugurano la stagione dei conti delle banche italiane: il titolo guadagna il 3,40% a 7,76 euro sul Ftse Mib intorno all'una, sovraperformando sia l'indice settoriale Ftse Italia All Share Banks, che sale dell'1,14%, sia il Ftse Mib, in verde dello 0,9%.

Vende quota Telecom entro giugno - Mediobanca dovrebbe cedere la partecipazione in Telecom Italia di qui a giugno. "Ci aspettiamo di essere in condizione di vendere la partecipazione in Telecom di qui a giugno - dice Nagel - il processo autorizzativo in corso dovrebbe concludersi tra il terzo e il quarto trimestre del nostro esercizio e dovremmo quindi essere in grado di realizzare la plusvalenza dal provento". Mediobanca detiene ancora, attraverso Telco, l'1,6% di Telecom Italia.

Possibile scambio del 3% di Generali con asset - Piazzetta Cuccia potrebbe decidere di scambiare il 3% delle Generali con asset utili allo sviluppo del gruppo, senza vendere le azioni sul mercato: "Nel piano - ha detto Nagel - abbiamo programmato la discesa dal 13,5% al 10% delle Generali. Questa operazione non necessariamente porterà a vendere le azioni sul mercato, perché potremmo anche esaminare opzioni di scambio della partecipazione con asset che siano coerenti con il nostro iter di sviluppo del gruppo bancario". Comunque, "non abbiamo un diverso orientamento rispetto a quanto comunicato. La partecipazione sarà oggetto di dismissione nel prossimo esercizio. In banca è cresciuta la convinzione che sarebbe interessante sostituire la partecipazione con un asset o con attività bancarie".

Rcs resta in portafoglio in vista di rinnovo cda - Mediobanca non cederà a breve il 6% circa di Rcs Mediagroup in portafoglio e accompagnerà "volentieri" il rinnovo del consiglio di amministrazione, ma ad alcune condizioni. "Tenuto conto del prezzo di carico e dell'andamento di mercato del titolo - afferma Nagel - non ci sono le condizioni per poter cedere la partecipazione nelle prossime settimane. Quindi è possibile che noi si abbia una partecipazione, che è leggermente superiore al 6%, allorquando i soci verranno chiamati ad esprimersi sul rinnovo del consiglio. Noi accompagneremo volentieri il rinnovo di un consiglio, ma il rinnovo, perché veda Mediobanca partecipe, deve avere delle caratteristiche che rendano per noi votabile il nuovo board". Quindi, continua, il prossimo "dovrà essere un consiglio che, in via evolutiva rispetto agli ultimi due, sia maggiormente 'empowered' (dotato di poteri, ndr) nell'affrontare e risolvere le tematiche che l'editoria pone, come pure il profilo finanziario dell'azienda. Una parte di questo lavoro il consiglio l'ha già fatta, quindi per noi è importante che ci sia una lista che abbia l'autorevolezza per porre mano alle tematiche evidenziate e che sia condivisa dai principali soci. Con queste due caratteristiche noi sicuramente non faremo mancare il nostro sostegno".

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