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Unicredit: Del Vecchio riduce quota e scende al 2%

13 aprile 2015 | 15.21
LETTURA: 3 minuti

Leonardo Del Vecchio riduce la quota nella banca di un terzo portandola dal 3 al 2%. "Ho recuperato un po' di perdite", spiega all'Adnkronos il fondatore e presidente di Luxottica, che ha rifiutato il posto nel Cda della banca che gli era stato offerto, per tenersi le mani libere

Unicredit, Del Vecchio passa all'incasso (Adnkronos).
Unicredit, Del Vecchio passa all'incasso (Adnkronos).

di Tommaso Gallavotti

Leonardo Del Vecchio alleggerisce la quota in Unicredit e si tiene le mani libere in vista di eventuali realizzi su Generali. La Delfin sarl, la società lussemburghese che fa capo al patron di Luxottica e alla famiglia, starebbe portando a termine in queste ore, apprende l'Adnkronos da fonti vicine all'operazione, la riduzione della quota detenuta nel gruppo bancario di piazza Gae Aulenti dal 3% al 2% del capitale.

Alleggerendo la posizione in Unicredit, "ho recuperato un po' di perdite che avevo fatto", dichiara Del Vecchio, spiegando così all'Adnkronos i motivi dell'operazione. Per avere una fotografia aggiornata dell'azionariato di Unicredit occorrerà aspettare l'assemblea del 13 maggio.

Tra i principali azionisti figura la Banca Centrale della Libia al 2,9% (dati Consob), che sommata alle quote della Libyan Investment Authority dovrebbe portare il totale dei soci libici tra il 4 e il 5%. Vi sono poi la Aabar Luxembourg di Abu Dhabi (al 6,5%, al lordo del bond convertibile); la Fondazione Cariverona (3,53%), Fondazione Crt (2,5%), Carimonte Holding al 2,99%, oltre alla Delfin.

L'imprenditore milanese, inoltre, non intende avere un posto nel consiglio di amministrazione della banca, malgrado gli sia stato offerto in vista del rinnovo del board, che vedrà con ogni probabilità la riconferma del presidente Giuseppe Vita e dell'amministratore delegato Federico Ghizzoni.

"Non vogliamo posti in consiglio - afferma l'imprenditore, uno degli uomini più ricchi d'Italia - ci piace la libertà". Quanto alla ormai più che probabile conferma dei vertici dell'istituto, Del Vecchio spiega di non essere "entrato nel merito", rimarcando di non volere "entrare in consiglio. Mi hanno chiesto se volevo entrare, io gli ho detto di no e va bene così".

Del Vecchio, inoltre, non intende rientrare nel consiglio di amministrazione delle Generali, perché preferisce essere libero di vendere i titoli, una volta che questi hanno raggiunto il prezzo desiderato. Nelle Assicurazioni Generali, dice Del Vecchio, "sono investitore e voglio essere libero, una volta che il titolo arriva dove io decido, di uscire. Voglio essere libero: se sei nel consiglio, poi dopo devi fare casini che non finiscono più".

Del Vecchio si è dimesso dal consiglio di amministrazione della compagnia triestina nel febbraio 2011, in polemica con la gestione dell'allora Group Ceo Giovanni Perissinotto. In Borsa Unicredit cede lo 0,15%, sottoperformando il comparto dei bancari che comunque resta poco mosso (l'indice Ftse Italia All Share Banks guadagna lo 0,14%). In calo le Assicurazioni Generali, che cedono lo 0,38%, mentre il settore in Italia è invariato (+0,03% l'indice settoriale).

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