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Borsa: Milano chiude in rosso con europee miste, pesa Grecia

28 maggio 2015 | 19.57
LETTURA: 6 minuti

L'altalena di dichiarazioni sui colloqui favorisce le vendite. In rialzo frazionale Londra

Borsa Milano chiude in calo (Infophoto).
Borsa Milano chiude in calo (Infophoto).

Chiusura in rosso oggi per la Borsa di Milano, con le principali piazze europee miste, mentre Wall Street resta in calo, malgrado dati positivi dal settore immobiliare, con le vendite in corso di abitazioni che sono salite in aprile ai massimi da nove anni. Pesa sui listini del Vecchio Continente l'incertezza sulla Grecia, dopo che ieri la prospettiva di un accordo aveva spinto le piazze del Vecchio Continente in verde (piazza Affari ha guadagnato oltre il 2%).

Non aiuta l'altalena di dichiarazioni contraddittorie, dopo che il primo ministro Alexis Tsipras ieri ha detto che un accordo con i Paesi creditori e con l'Fmi era vicino, mentre il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha replicato che le due parti hanno ancora strada da fare. Ewald Nowotny, membro dell'esecutivo Bce, ha escluso che l'Eurotower possa trasgredire alle regole per finanziare a breve termine la Grecia, deludendo chi ipotizzava che l'istituto potesse ammorbidire la sua posizione, per aiutare il Paese, a corto di denaro.

A Milano l'indice guida Ftse Mib ha chiuso a 23.744 punti (-0,49%), mentre l'indice generale All Share ha archiviato la seduta a 25.318 punti (-0,4%). Scambi per 2,8 mld di euro di controvalore, in calo rispetto a 3,98 mld nella seduta di ieri. Su 336 titoli in negoziazione, 139 chiudono in calo, 180 in rialzo e 17 invariati.

Tra le europee, sopra lo zero solo Londra, dove il Ftse ha chiuso a 7.040 punti (+0,11%) e Lisbona, con il Psi 20 a 5.931 (+0,11%). Sotto la parità le altre Borse europee: a Zurigo Smi 9.394 punti (-0,02%); a Bruxelles Bel 20 3.753 punti (-0,2%); ad Amsterdam Aex 502,24 punti (-0,25%); a Madrid Ibex 11.382 punti (-0,42%); a Francoforte Dax 11.677 punti (-0,79%); a Parigi Cac 5.137 punti (-0,86%). A New York, intanto, a circa due ore e mezza da fine seduta il Dow Jones cede lo 0,42% e il Nasdaq lo 0,30%.

"La telenovela greca - spiega Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, nella sua newsletter Lampi di colore - continua a determinare rapidi swing nel sentiment. L'apertura europea ha visto gli indici prendere atto che la situazione greca non è proprio cosi chiara come le indiscrezioni di ieri lasciavano intuire. Al ripensamento ha contribuito l'omnipresente ministro Yanis Varoufakis, dichiarando in Parlamento che la Grecia vuole una ristrutturazione del debito e che la storia dell'Fmi degli ultimi 20-25 anni è 'cupa'".

Nel pomeriggio, prosegue Sersale, "tutto era abbastanza tranquillo finchè il vaso di Pandora della crisi greca non si è riaperto, e nuove dichiarazioni hanno fatto la loro comparsa. L'Fmi ha dichiarato che, perchè si giunga ad un accordo sulla Grecia, manca ancora un sacco di lavoro, ed anzi non sono ancora stati raggiunti risultati sostanziali. Il fondo insiste sulla necessità di un surplus primario e riforme anche sulle pensioni, e non vuole un accordo ponte ma solo una soluzione definitiva, che preveda un ritorno alla sostenibilità del debito greco (il che potrebbe implicare uno sgravio). Unica concessione, la Grecia può accorpare i pagamenti di giugno (1,5 mld di cui il primo il 5 prossimo) in un unico pagamento da fare a fine mese, o nella data dell'ultima rata (19 giugno). Se ne era già parlato. Se confermato, prolunga un po' il tempo necessario per le negoziazioni".

"Poco fa - aggiunge Sersale - il responsabile delle negoziazioni di parte greca, il vice ministro Euclid Tsakalotos che ha sostituito settimane fa l'aggressivo Varoufakis, ha dichiarato in un intervista che per raggiungere un accordo serve un compromesso tra i leaders, senza il quale i negoziatori possono fare ben poco. Vediamo chi cede prima, se i nervi europei o il consenso elettorale di Tsipras (ovvero i nervi dell'elettorato greco). Ma più passa il tempo più è probabile che alla fine l'Europa passi alla linea dura. Mancato pagamento, stop all'Ela, e sucessivi controlli dei capitali. Vedremo".

Secondo Davide Marone, analista valutario di Fxcm, "i mercati danno ormai scarso peso al rincorrersi di voci e rumour provenienti dal fronte delle negoziazioni in Grecia, restituendoci l’idea che la fine della settimana prossima sarà l’orizzonte decisivo per le risoluzioni finali. Questo per il breve termine, dal momento che si preannuncia un’estate piuttosto calda per i mercati".

"Dal punto di vista del mercato valutario - prosegue Marone - la dinamica dominante è ancora quella del dollaro-centrismo, che ha consentito al biglietto verde ancora guadagni importanti contro l'euro, yen e commodities currencies in particolare. Molto più incerto l’azionario, che resta intrappolato ancora in congestioni poco pulite tecnicamente e che comunque permane in situazione di pesantezza, che però non appare risolutiva per storni considerevoli”.

L'euro al riferimento Bce è salito da 1,0863 dollari ieri a 1,0896 dollari oggi. Il contratto più scambiato sul Wti, il greggio di riferimento americano, con consegna a luglio viene scambiato al Nymex a 57,13 dollari al barile, in calo di 0,38 dollari rispetto alla chiusura precedente. L'oro a pronti al London Bullion Market al fixing pomeridiano scende a 1.185 dollari l'oncia, rispetto a 1.189,45 dollari stamani.

In piazza Affari cedono i beni immobili (-1,41%), le assicurazioni (-1,18%), i chimici e materie prime (-1,3%), le banche (-0,75%). Corrono i tecnologici (+2,32%). Sul Ftse Mib spicca il rialzo di Stmicroelectronics (+3,3%), spinta dalla notizia che Avago Technologies, produttore di semiconduttori di Singapore, ha firmato un accordo per rilevare Broadcom Corporation per 37 mld di dollari, la più grande acquisizione nella storia del settore.

Bene anche i diritti dell'aumento di capitale Mps (+2,2%), mentre l'azione cede l'1,3%. Comprate Finmeccanica (+2,09%) ed Enel Gp (+1,37%). Vendute Saipem (-3%) e Tenaris (-1,42%) sulla scia dell'andamento dei prezzi del greggio. Limita i danni Eni (-0,66%). In rosso i bancari, in particolare Bper (-2,02%) e Ubi Banca (-1,44%). Sull'All Share comprata Panariagroup (+6,12%). In calo Reno De Medici (-2,81%) e Sesa (-2,47%), in fondo al listino della Borsa di Milano insieme a Saipem.

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