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Borsa: Milano chiude in rialzo con europee miste, attesa per Grecia

19 giugno 2015 | 19.27
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 (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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La Borsa di Milano chiude in rialzo, maglia rosa tra le consorelle europee, in verde ad eccezione di Francoforte e Zurigo. Le piazze del Vecchio Continente hanno trovato sostegno nella speranza che la Grecia e i creditori trovino un accordo che consenta di evitare il default della Repubblica Ellenica e la Grexit.

Negativa Wall Street che, dopo una partenza mista, vede gli indici principali fluttuare poco al di sotto della parità, ritracciando dopo i guadagni delle passate sedute.

A Milano l'indice guida Ftse Mib chiude a 22.699 punti (+1,07%), mentre l'indice generale All Share segna 24.180 punti (+1,04%). Scambi consistenti, per 4,1 mld di euro di controvalore, in crescita da 3,85 mld ieri. Su 324 titoli in negoziazione, 200 chiudono in rialzo, 111 in calo e 13 invariati.

Acquisti in particolare sui bancari e su Cnh. Lo spread Btp-Bund resta sopra quota 150 punti, a 151,7.

In rialzo anche la maggior parte delle altre Borse europee: a Lisbona Psi 20 5.621 (+0,69%); ad Amsterdam Aex 475,43 punti (+0,52%); a Parigi Cac 4.815 punti (+0,25%); a Madrid Ibex 10.944,3 punti (+0,67%); a Bruxelles Bel 20 3.589 punti (+0,14%). In calo Zurigo, con lo Smi a 8.867 (-0,15%), e Francoforte, dove il Dax cede lo 0,54% a 11.040 punti. Piatta Londra, con il Ftse a 6.710 (+0,04%). A New York, intanto, il Dow cede lo 0,32% e il Nasdaq lo 0,23%.

"Gli indici azionari del Vecchio continente - spiega Vincenzo Longo, strategist di Ig, un broker specializzato nel valutario - dopo una partenza sprint questa mattina, si sono spenti a metà seduta, con il Dax che non è riuscito a difendere i guadagni e ha terminato in territorio negativo. Probabilmente le scadenze tecniche dovute al Quadruple Witching (scadenza di futures e opzioni su indici e azioni) potrebbero aver contribuito a questa volatilità, ma l’impressione generale è che gli operatori, dopo il rimbalzo partito sui minimi di ieri, preferiscono rimanere cauti in vista del nuovo vertice straordinario che si terrà lunedì sulla crisi greca ".

"Crediamo - prosegue Longo - che il mercato stia dando un certo peso all’appuntamento di lunedì che potrebbe essere risolutivo. Questa conclusione scaturisce dal fatto che non ci sarebbe stato motivo di convocare un nuovo Eurogruppo, quando a distanza di due giorni è previsto il Consiglio Europeo. Emblematico è anche il fatto che alla riunione dei ministri delle finanze, seguirà alle 19 quello dei capi di Stato".

"L’impressione - prosegue lo strategist - è che la situazione è talmente critica tanto che non si può più perdere tempo e il 30 giugno è troppo lontano. Il sistema bancario è sull’orlo del collasso a seguito dei prelievi massicci dei depositanti degli ultimi giorni (con picchi in alcuni casi anche superiori al miliardo di euro). Da qui la richiesta della Bank of Greece alla Bce di innalzare i fondi di emergenza Ela alle banche elleniche per un importo superiore ai 3 miliardi di euro".

"Secondo le indiscrezioni riportate da Reuters - prosegue Longo - nella riunione straordinaria che si è tenuta oggi a Francoforte, la Bce avrebbe innalzato il tetto di soli 1,8 miliardi di euro, riservandosi di rivedere le proprie decisioni il prossimo lunedì. Proprio quest’ultimo aspetto non fa che confermare l’importanza del meeting di lunedì".

"In questo momento - continua lo strategist - una buona parte dei fondi che la Bce ha riversato alle banche greche è stata utilizzata in parte per coprire le esigenze di liquidità dovuti ai prelievi degli ultimi mesi. Alla luce di ciò, non escludiamo che venga introdotta una misura sui controlli di capitale che eviti che i fondi trasferiti alle banche siano poi immediatamente prelevati da parte dei cittadini, come accaduto nella crisi cipriota del 2013".

"Aspettiamoci, quindi - conclude Longo - una partenza di settimana sprint, anche se i movimenti più sensibili li potremo vedere solo martedì, dato che una decisione ufficiale potrebbe essere presa a tarda serata. Un fallimento delle trattative sarebbe interpretato malissimo dal mercato, che a quel punto inizieranno a scommettere su un default del Paese e un’uscita dalla zona euro".

L'euro al riferimento Bce cala da 1,1404 dollari ieri a 1,1299 oggi. L'oro al London Bullion Market al fixing pomeridiano sale a 1.203,4 dollari l'oncia, rispetto a 1.198,15 dollari stamani. Il future più scambiato sul Wti, il petrolio di riferimento americano, con consegna ad agosto quota al Nymex a 59,63 dollari, in calo dell'1,19%.

Alla Borsa di Milano oggi comprati chimici (+3,4%), beni e servizi per l'industria (+2%), industriali (+1,94%), media (+1,79%) e banche (+1,57%). Vendute risorse di base (-0,8%).

Sul Ftse Mib brilla Cnh Industrial, che schizza in alto del 5,64%, spinta dalle attese per l'andamento del mercato dei macchinari nella seconda metà del 2015.

Bene i bancari, sostenuti da chi punta su un rimbalzo dopo l'auspicato accordo tra Grecia e creditori, ancora di là da venire: guadagna più di tutte Bpm (+2,78%), che oggi ha firmato l'intesa per cedere il 4% di Icbpi, operazione che le frutterà una plusvalenza netta compresa tra 64 e 70 mln di euro.

In verde anche Unicredit, che sale dell'1,9%. Bene Finmeccanica, che guadagna il 2,27%, e Mediaset (+1,93%).

Denaro anche sugli altri bancari come Banco Popolare (+1,45%), Mediobanca (+1,39%), Ubi Banca (+1,34%) e Intesa Sp (+1,32%).

A forbice il lusso: comprate Luxottica (+1,09%) e Moncler (+1,07%), venduta Ferragamo (-1,25%).

Misti i petroliferi, malgrado il calo dei prezzi del greggio: Tenaris cede lo 0,81%; Eni +1,26% e Saipem +0,43%. Sull'All Share acquisti su Sintesi (+19,36%); venduta Nice (-7,35%), maglia nera della Borsa di Milano.

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