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Grecia: Nielsen (Unicredit), accordo ormai probabile

23 giugno 2015 | 13.16
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Grecia, il primo ministro Alexis Tsipras (Infophoto).
Grecia, il primo ministro Alexis Tsipras (Infophoto).

I progressi fatti ieri nei colloqui sulla Grecia "secondo la mia valutazione sono abbastanza positivi da aumentare in misura significativa la probabilità di un accordo" tra Atene e i Paesi creditori. "I mercati, pertanto, hanno ragione a salire" ed "è interessante e confortante che l'euro sia in lieve calo". Lo afferma Erik F. Nielsen, Group Chief Economist e Global Head of Cib Research di Unicredit in un report.

Secondo Nielsen, "con un accordo ora in vista, c'è ancora un buon spazio da recuperare dopo i cali delle ultime settimane per l'azionario europeo e per gli spread tra i Paesi core e quelli periferici dell'Ue".

"Senza ripetere dettagli già noti - continua Nielsen - la mia visione è che per la prima volta il governo greco ha fatto un tentativo mezzo serio, cosa che è incoraggiante, anche se incredibilmente in ritardo. Ciò che è sicuro è che la proposta greca è fin troppo sbilanciata su misure fiscali una tantum (cosa che andrebbe appianata), sulle tasse sbagliate in generale (sulle imprese) e non abbastanza sulle riforme reali".

"E' incoraggiante - prosegue il capo economista di Unicredit - che Angela Merkel abbia detto che in presenza di un accordo lei sarà aperta ad un alleviamento del debito. Abbiamo visto abbastanza progresso in direzione del traguardo da riuscire a vederlo. E' difficile, arrivati a questo punto, prevedere un fallimento. Ciò significa che le varie misure per la liquidità saranno impegnate, come necessario, finché tutto sarà approvato e i rischi non saranno declinati in misura significativa".

"Naturalmente - continua Nielsen - a qualsiasi accordo si arrivi, dovrà passare dal Parlamento greco (tuttora una sfida per Alexis Tsipras, ma ci riuscirà, in particolare con l'aiuto delle dichiarazioni di Angela Merkel sul debito) e dovrà ottenere l'approvazione dai Parlamenti europei (cosa che accadrà, anche se in modo doloroso, e possibilmente richiederà qualche telefonata da Berlino)".

"Ciò - conclude l'economista - creerà ancora rumore di fondo durante il processo, ma le probabilità sono pesantemente sbilanciate verso un completamento dell'intesa, cosa che ci porterà avanti per alcuni mesi nello sceneggiato sulla Grecia".

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