Le Borse della Cina, a Shanghai e a Shenzhen, oggi hanno registrato un crollo, il peggiore da sette anni a questa parte, con scambi in riduzione, cedendo oltre il 7%, con gli investitori che continuano a incassare i profitti dopo la corsa dei listini iniziata a metà del 2014. Al termine della seduta, il benchmark Shanghai Composite ha chiuso in rosso del 7,4% a 4.192,87 punti, mentre lo Shenzhen Component ha archiviato la giornata a 2.502,96 punti (-7,87%).
Da settmane le Borse cinesi stanno subendo una fortissima volatilità. L'indice Chinext delle imprese hi-tech ha ceduto l'8,91% a 2.920,7 punti. Il controvalore degli scambi sulle due piazze azionarie della Repubblica Popolare, che fanno storia a sé rispetto alla Borsa di Hong Kong, è calato a 1,34 trilioni di yuan, rispetto 1,55 trilioni alla vigilia.
Tutti i settori hanno chiuso in rosso, con oltre due terzi delle azioni quotate in calo del 10%, la soglia massima prevista per i movimenti giornalieri. Anche il future If con scadenza a luglio ha terminato in calo del 10% a 4.212,4 punti, con l'indice sottostante, l'Hushen 300, uno dei tanti indici delle Borse della Cina, che ha perso il 7,87% a 4.336 punti.