Lo spettro della Grexit continua ad aggirarsi per i listini europei e sulla Borsa di Milano che, dopo aver tentato il rimbalzo durante la seduta grazie ai tentativi di riannodare le fila del dialogo tra Atene e Bruxelles, chiude in rosso, malgrado abbia perduto ieri oltre il 5%. A dettare le danze sulle Borse oggi sono state le notizie dalle capitali europee, con la saga greca in pieno svolgimento in attesa del referendum convocato per domenica prossima.
Oggi scadono i termini entro i quali la Grecia dovrebbe rimborsare al Fondo Monetario Internazionale 1,6 mld di euro, un pagamento che Atene non farà, ha confermato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Tuttavia, la Grecia non verrebbe classificata immediatamente come insolvente, per ora, ma semplicemente in arretrato con i pagamenti.
Sempre oggi il governo greco ha presentato una controproposta, un programma di sostegno della durata di due anni con il fondo salva-Stati Esm, lo European Stability Mechanism. Il piano, secondo il governo greco, servirebbe a coprire le necessità finanziarie del Paese per i prossimi due anni e a sostenere un piano di ristrutturazione del debito pubblico.
Il presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, ha convocato una conference call dei ministri delle Finanze dell'area euro questa sera alle 19 per discutere la richiesta ufficiale del governo greco. Tuttavia la cancelliera tedesca Angela Merkel da Berlino, secondo quanto riferito dall'agenzia Dpa, ha affermato, prima della chiusura dei mercati, che la Germania non prenderà in considerazione prima del referendum di domenica prossima il terzo piano di salvataggio proposto da Atene.
La Borsa di Milano, che fino alle parole della cancelliera aveva resistito in verde, sorretta anche dall'avvio positivo di Wall Street (il Dow guadagna lo 0,16% e il Nasdaq lo 0,42% intorno alle 18.20), ha invertito la rotta, chiudendo con l'indice guida Ftse Mib a 22.460 punti (-0,48%) e con l'indice generale All Share a 23.985 punti (-0,37%).
Scambi sempre consistenti, per 4 mld di euro di controvalore, ma in flessione rispetto a ieri, quando hanno sfiorato i 5 mld (4,81 mld). Dopo il sell-off della vigilia, la situazione è tornata più equilibrata: su 336 titoli in negoziazione, 149 hanno chiuso in rialzo, 173 in calo e 14 invariati.
In calo anche la maggior parte delle altre Borse europee: a Parigi Cac 4.790 punti (-1,63%); a Londra Ftse 6.520,98 punti (-1,5%); a Bruxelles Bel 20 3.674 punti (-1,28%); a Francoforte Dax 10.944 punti (-1,25%); ad Amsterdam Aex 472,58 punti (-0,96%); a Zurigo Smi 8.780 punti (-0,99%); a Madrid Ibex 10.769 punti (-0,78%). Resiste in verde Lisbona, con il Psi 20 a 5.551 punti (+0,39%).
L'euro al riferimento Bce ha recuperato leggermente terreno rispetto a ieri, a 1,1189 dollari, da 1,1133. L'oro a pronti al London Bullion Market flette da 1.175 dollari l'oncia stamani a 1.171 al fixing pomeridiano. Il contratto più scambiato sul Wti, il greggio americano di riferimento, con consegna in agosto viene scambiato a 58,96 dollari al barile, in rialzo di 63 centesimi al Nymex.
In piazza Affari comprate costruzioni (+1,22%), tlc (+0,97%), media (+0,42%); in rosso le utilities (-1,35%), tecnologici (-1,17%), oil and gas (-1,14%). Incerte le banche (+0,16%). Lo spread Btp-Bund è a 158 punti.
In verde sul Ftse Mib Buzzi Unicem, che guadagna il 3,91%, grazie a giudizi positivi di Goldman Sachs. Rimbalzano Bpm (+2,22%), Bper (+1,14%), Ubi Banca (+1,05%).
In rosso Ferragamo (-3,58%), Saipem (-2,27%) e Prysmian (-1,87%). Sull'All Share comprate Fnm (+5,36%) e Cairo Communication (+4,18%). Venduta Conafi Prestitò (-6,58%), maglia nera della Borsa di Milano.
