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Cina: Morgan Stanley, restiamo preoccupati per spinte deflazionistiche

12 agosto 2015 | 16.31
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Banconote da 100 yuan (Infophoto)
Banconote da 100 yuan (Infophoto)

Morgan Stanley resta "preoccupata" per la Cina e per le pressioni deflazionistiche che attraversano la sua economia. La banca d'affari continuerà a monitorare attentamente l'andamento dei prezzi alla produzione, poiché la dimensione dell'eccesso di capacità produttiva in Cina resta considerevole. Lo si legge in un report della banca d'affari ("Economics and Strategy Insights: RMB Moves: Implications and Roadmap Ahead") dedicato alle ultime mosse della banca centrale cinese, che ha svalutato lo yuan.

Sebbene le recenti misure espansive adottate in Cina vadano "nella giusta direzione", dato che "stabilizzeranno la crescita e preverranno un inasprimento delle pressioni deflazionistiche", Morgan Stanley ritiene che "la dimensione dell'eccesso di capacità produttiva in Cina rimanga considerevole e che queste misure non stiano finora affrontando le pressioni deflazionistiche in modo rapido e adeguato".

Pertanto, "rimaniamo preoccupati e continueremo a guardare l'evoluzione dei prezzi alla produzione per valutare se la dinamica deflazionista viene affrontata in modo efficace".

"Ci aspettiamo ulteriori misure espansive, sia monetarie che fiscali, in futuro - continua Morgan Stanley - ma pensiamo che sia improbabile che accada qualcosa di simile a quanto successo nel 2008-09, dato che le condizioni del mercato del lavoro non sono così gravi come allora. Inoltre, adottare lo stesso approccio del 2008-09 probabilmente annullerebbe una parte dei progressi che i dirigenti della Cina hanno già fatto nella ristrutturazione dell'economia e nell'agenda delle riforme".

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