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Borsa: Milano chiude in rosso con europee, giù le banche

28 settembre 2015 | 18.58
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La sede della Borsa di Milano (foto Adnkronos)
La sede della Borsa di Milano (foto Adnkronos)

La Borsa di Milano, reduce dai forti guadagni di venerdì scorso, chiude la prima seduta dell'ottava in profondo rosso, in linea con le principali consorelle europee e con Wall Street, dove i principali indici, dopo un avvio in calo, perdono molto terreno (-1,6% il Dow a -2,3% il Nasdaq intorno alle 18.30). A pesare sui listini sono i persistenti timori sull'economia mondiale, dopo dati dalla Cina relativi ad agosto, che confermano il rallentamento dell'economia del Dragone.

I profitti delle industrie cinesi sono calati dell'8,8% in agosto rispetto a un anno prima, per effetto sia del calo dei prezzi dei prodotti, sia di ritorni più bassi sugli investimenti. Il sentiment degli investitori, nota Vincenzo Longo, market strategist di Ig, "continua a rimanere particolarmente fragile, come dimostra la forte volatilità. Sui mercati, le sedute in forte rialzo vengono seguite, quasi in maniera sistematica, da giornate in forte calo".

Ciò accade perché gli investitori "preferiscono portare a casa i guadagni di una sola seduta e non rischiare di rimanere esposti a lungo, anche solo overnight. L’incertezza, dunque, è massima e potrebbe continuare fintantoché non ci saranno dati concreti che dimostrino un miglioramento dell’outlook della Cina". A Milano l'indice guida Ftse Mib ha perso il 2,72% a 20.759 punti, mentre l'indice generale All Share cede il 2,63% a 22.349 punti.

In piazza Affari, dove bancari e finanziari hanno trascinato al ribasso il listino, scambi per 2,67 mld di euro, rispetto a 3,24 mld venerdì. Su 336 titoli scambiati, appena 45 hanno chiuso in verde, 282 in rosso e 9 invariati. In rosso le altre Borse europee: a Londra Ftse -2,46%; ad Amsterdam Aex -2,48%; a Bruxelles Bel 20 -1,79%; a Madrid Ibex -1,32%; a Lisbona Psi 20 -1,84%; a Parigi Cac -2,76%); a Francoforte Dax -2,12%; a Zurigo Smi -1,47%.

Il rallentamento della Cina, spiega all'Adnkronos Giulio Casuccio, responsabile gestioni multiasset di Fondaco Sgr, "non è una sorpresa, perché stanno riorganizzando il modello economico", passando da un sistema trainato dalle esportazioni ad uno più maturo, fondato sui consumi interni. Una direzione "che di per sé non è sbagliata e che nel medio periodo potrebbe anche avere effetti positivi".

Comunque, prosegue Casuccio, "quello che ha pesato negativamente sui mercati" e che continua ad incidere è stata "l'incertezza" espressa nella conferenza stampa di settembre da Janet Yellen". Incertezza che ha pesato maggiormente "rispetto al rallentamento dei Paesi emergenti", che sulla crescita mondiale dovrebbe avere "un impatto limitato" e che potrebbe anche essere "controbilanciato dal buon andamento dell'economia americana e dalla ripresa di quella europea".

Certo, conclude Casuccio, "finché la Federal Reserve non dirà una parola definitiva" sui tassi di interesse "è probabile" che i mercati continueranno a ballare.

Questa settimana, aggiunge Alberto Biolzi, responsabile Advisory di Cassa Lombarda, "ci saranno diversi dati macro che la Fed guarderà con attenzione, in particolare il job report di venerdì. Un dato forte dovrebbe contribuire al rafforzamento del dollaro. L'apprensione per lo stato dell’economia globale continuerà a creare una certa volatilità sui mercati azionari, favorendo i gestori long-short equity".

È probabile, continua Biolzi, "che l’affaire continui a creare ripercussioni negative sul settore con rischio di ricadute sulla fiducia. In Spagna, gli indipendentisti catalani hanno ottenuto nel week-end la maggioranza assoluta dei seggi (72 su 135), non riuscendo però a superare il 50% dei consensi, livello considerato da molti cruciale. Questo ha rassicurato gli investitori". Alla Borsa di Milano in calo servizi finanziari (-3,86%), banche (-3,36%), tecnologici (-3,23%) e finanziari (-3,22%). Nessun settore guadagna.

L'euro al riferimento Bce è risalito leggermente, a 1,117 dollari rispetto a 1,1151 dollari venerdì scorso. Il petrolio di riferimento americano, il Wti, con consegna a novembre cede 1,12 dollari al barile, a 44,58 dollari al barile al Nymex. L'oro al London Bullion Market al fixing pomeridiano perde terreno e si attesta a 1.131,05 dollari l'oncia, da 1.137,5 dollari stamani.

Sul Ftse Mib in rosso i bancari, specialmente Ubi Banca (-6,17%) e Banca Mps (-5,27%). In rosso anche Unicredit (-4,69%), Banco Popolare (-4,18%) e Bpm (-3,75%). Debole Fca (-4,95%), in linea con il settore auto in tutta Europa: a Francoforte Volkswagen cede il 7,46% dopo il coinvolgimento di Audi nello scandalo delle emissioni truccate, e Bmw il 2,92%; a Parigi Peugeot -5,23% e Renault -4,66%. Nessun titolo del Ftse Mib chiude in verde.

Sull'All Share in verde Eukedos (+8,73%) e Landi Renzo (+7,99%). In rosso Biesse (-6,96%) e Kinexia (-6,85%), che registrano le peggiori performance della Borsa di Milano.

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