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Banca Etruria, in arrivo prima richiesta rinvio a giudizio per ex vertici

16 dicembre 2015 | 10.43
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Banca Etruria, in arrivo prima richiesta rinvio a giudizio per ex vertici

Sta per arrivare a conclusione il primo dei tre filoni d'indagine finora aperti dalla Procura di Arezzo sul dissesto di Banca Etruria . E' alla firma del procuratore capo Roberto Rossi il fascicolo che ipotizza il reato di ostacolo alla vigilanza da parte degli ex vertici. Questo fascicolo risale al marzo 2014 ed è stato aperto dopo la relazione degli ispettori della Banca d'Italia compiuta nel 2013.

Il procuratore Rossi, che coordina tutti e tre i filoni di indagine, dovrebbe chiudere l'indagine nei prossimi giorni chiedendo il rinvio a giudizio per tre indagati, che si trasformerebbero così nei primi tre imputati del caso Banca Etruria: Giuseppe Fornasari, ex presidente dell'istituto e già parlamentare democristiano, Luca Bronchi, ex direttore generale, e David Canestri, dirigente centrale.

Nei giorni scorsi sono stati notificati gli avvisi di chiusura delle indagini da parte della Procura per alcuni degli ex vertici di Banca Etruria indagati in uno dei tre filoni di inchiesta. Si tratta del filone cosiddetto delle false fatturazioni (dichiarazioni fraudolente per fatture inesistenti) che vede indagati l'ex presidente Fornasari, l'ex dg Bronchi e l'ultimo presidente prima del commissariamento della banca, Lorenzo Rosi. Per ora non ci sono richieste di rinvio a giudizio per i tre indagati. Questo filone di indagine è stato avviato nella primavera 2014.

La terza inchiesta, quella aperta da poche settimane, verte sul conflitto di interessi ed è ancora agli inizi. Nel registro degli indagati sono stati iscritti l'ex presidente Rosi e l'ex consigliere di amministrazione Luciano Nataloni (già vicepresidente di Banca Del Vecchio).

I nomi di Rosi e Nataloni sono stati segnalati nel verbale redatto dagli ispettori della Banca d'Italia al termine delle ispezioni sull'istituto di credito aretino. Per Rosi, secondo l'organo di vigilanza, il conflitto risiede nelle attività della cooperativa La Castelnuovese di cui il manager era presidente. Una decina le posizioni di conflitto di interesse rilevate a carico di Nataloni dagli ispettori di Bankitalia.La Procura di Arezzo sta ora valutando se aprire un quarto fascicolo, con l'accusa tra l'altro di truffa nei confronti degli ex vertici di Banca Etruria, dopo le presentazione da parte di alcune associazioni di consumatori di esposti per la vicenda della vendita di obbligazioni secondarie a risparmiatori che non sarebbero stati consapevoli dei rischi connessi a questo strumento finanziario. Banche, Renzi: "Chi ha sbagliato pagherà ma salvati correntisti"

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