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Per Sia al via iter Ipo, in Borsa dopo estate. Su mercato oltre 50% capitale

11 marzo 2016 | 15.44
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Massimo Arrighetti, amministratore delegato di Sia
Massimo Arrighetti, amministratore delegato di Sia

Sia avvia il processo di quotazione in Borsa che dovrebbe avvenire dopo l'estate, "tra settembre e ottobre". Avverrà con tutta probabilità attraverso cessione di quote piuttosto che per aumento di capitale. Sul mercato la maggioranza delle azioni con l'obiettivo di diventare una public company. Lo annuncia Massimo Arrighetti, amministratore delegato della società in occasione della presentazione dei conti.

"Il consiglio di amministrazione ha deciso che è arrivato il momento di andare in Borsa; pensiamo che sia giunto il momento opportuno e idealmente ci piacerebbe farlo entro l'anno. Vedremo se le condizioni saranno tali da renderlo possibile, ma la macchina è partita" prosegue Arrighetti. In particolare, a chi gli domanda quale potrebbe essere la tempistica più probabile, "tra settembre e ottobre" risponde l'amministratore delegato, precisando che avverrà "attraverso la cessione delle quote degli azionisti salvo che si concretizzino nelle prossime settimane alcune operazioni tale per cui si potrebbe fare anche un aumento di capitale".

Si tratterà della maggioranza delle quote, visto e considerato che il Fondo strategico Italiano ha già annunciato l'intenzione di mantenere il 15% delle quote della società e, dunque, metterebbe il 35% sul mercato. "Ora si stanno confrontando i tre soci principali per stabilire chi vuole vendere cosa e successivamente si sentirà l'altro 25%".

Quel che è certo è che "non sarà una quotazione finta, ma una quotazione vera. Potrebbe essere la maggioranza del capitale" spiega l'amministratore delegato. Del resto, l'obiettivo è diventare una public company con headquarter che dovrebbe restare in Italia.

Intanto la società ha diffuso i conti del 2015. L'utile netto consolidato è di 69,8 milioni di euro, in crescita del 6,2% rispetto all'esercizio precedente. I ricavi totali si attestano a 449 milioni di euro, +5,4% sull'anno scorso. L'Ebitda consolidato è di 123,9 milioni di euro (+1,1%), l'Ebit di 100,5 milioni (+2,7%). La posizione finanziaria netta è positiva di 108,7 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto allo scorso anno.

Il Cda proporrà all'assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 49,69 milioni di euro corrispondente - con un payout del 68% - a 0,29 euro per azione, segnando un incremento del 38% sul 2014.

Attualmente l'azionariato è così composto: Fondo strategico italiano detiene il 49,48%, F2i il 17,05%, mentre Orizzonte sgr l'8,64%. Unicredit 3,97%, Intesa Sanpaolo 3,97%, Banca Mediolanum 2,85%, Deutsche Bank 2,58%, Banco Popolare 2,52%, altri 8,94%. Tra questi altri, anche il management che lo scorso anno ha sottoscritto un aumento di capitale riservato e oggi detiene lo 0,82%.

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