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Mediaset, Vivendi offre azioni? Il mercato premia ipotesi accordo

11 gennaio 2017 | 20.31
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(Fotogramma)
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Non è ancora dato sapere se Vivendi intenda realmente offrire a Mediaset l'ingresso nel suo capitale (e in che misura) per porre fine alla disputa finanziaria che ha opposto i due gruppi ex 'amici': di fatto c'è solo che oggi il titolo della società che fa capo a Fininvest si è aggiudicata, sulla base di queste indiscrezioni, la maglia rosa di Piazza Affari chiudendo a +5,87% a 4,362 euro. "Non commentiamo rumours" afferma un portavoce di Vivendi. Fininvest precisa "di non aver ricevuto alcuna proposta e che non esistono né mai sono esistite negoziazioni con Vivendi".

Certo è, come confermano all'Adnkronos fonti industriali, che "l'ipotesi avrebbe una sua logica indicata nelle trattative tra i due gruppi ancora prima dell'accordo dello scorso aprile" che prevedeva la cessione del 100% di Premium. Come dire che alle 'nozze' Mediaset-Vivendi si era riflettuto lungamente prima dell'accordo di aprile: alla fine era stato convenuto di includere nell'intesa la pay tv di Cologno. Al perfezionamento del contratto Mediaset sarebbe comunque diventata titolare del 3,5% del capitale sociale di Vivendi e il gruppo francese titolare del 100% di Mediaset Premium e del 3,5% del capitale sociale di Mediaset.

Poi la marcia indietro del gruppo capitanato da Vincent Bollorè a luglio motivata con i conti di Premium che, secondo Vivendi, non avrebbero consentito il raggiungimento del break even nei tempi indicati. Di li' la guerra legale giocata a colpi di denunce da parte di Mediaset alla Consob, alla Procura e all'Agcom che sulle partecipazioni detenute da Vivendi oltre che in Mediaset in Telecom e le relative presenze sul mercato dovrebbe pronunciarsi prima di 120 giorni di tempo che la legge consente all'Autorità per condurre le verifiche del caso. Nel frattempo un report di Natixis, la banca d'affari che aveva assistito i francesi nella scalata a Mediaset (oggi il gruppo è al 28,8%), aveva rilanciato l'idea dell'incrocio azionario.

Vivendi potrebbe valutare - è la tesi della banca d'affari - l'idea di una soluzione amichevole modulata proprio con un ingresso di Cologno nel suo capitale. Nel report si avanza l'idea di un'opa amichevole seguita dall'ingresso di Fininvest nel capitale di Vivendi.

L'ipotesi nel report datato 4 gennaio era quella della separazione post opa delle attività tra tv in chiaro da una parte (al 51% lasciate a Fininvest) e pay tv e contenuti dall'altra di proprietà dei francesi, anche se lo scenario finale è comunque la vendita a Vivendi. Secondo il report, infatti, il gruppo potrebbe esercitare una call in un arco temporale abbastanza breve, di 3-5 anni. Con il pagamento a Fininvest di questa quota, la holding della famiglia Berlusconi diventerebbe il secondo azionista di Vivendi. Accetterà la famiglia dell'ex premier di essere il numero 2 di un gruppo, per quanto piu' grande e diversificato?

Tuttavia i francesi sembrano sempre intenzionati a sedersi intorno a un tavolo per cercare una soluzione 'amichevole', per quanto a questo punto piu' che di amicizia si tratterebbe di convenienza industriale: il ragionamento di fondo in casa Vivendi è che non vi sarebbe una strategia alternativa della famiglia Berlusconi al guardare ad una alleanza forte di fronte a uno scenario di soggetti attivi a livello globale. L'obiettivo dichiarato del gruppo capitanato da Bollorè è sempre quello della creazione di un soggetto audiovisivo forte nel sud Europa in grado di competere con i colossi Usa della distribuzione di contenuti, non solo Netflix ma anche Amazon.

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